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Liguria, Lupi si schiera con Toti: “Non possono impedirgli di governare”

Liguria, Lupi si schiera con Toti: “Non possono impedirgli di governare”

Perchè leggere questo articolo? Il governatore ligure Giovanni Toti ai domiciliari per corruzione chiede un incontro con i vertici di partito. Lupi: “Nella indagine a suo carico non c’è traccia di elementi corruttivi”. L’intervista

Giovanni Toti, governatore ligure arrestato lo scorso 7 maggio con l’accusa di corruzione, prepara il terreno per tornare attivamente sulla scena politica, pur nella difficoltà della situazione che lo vede protagonista. Dopo il no incassato alla revoca dei domiciliari motivato dalla «permanenza del pericolo che l’indagato possa reiterare analoghe condotte», Toti è infatti pronto a chiedere ai magistrati di avere la possibilità di confrontarsi con la propria maggioranza regionale e poi con i leader dei partiti che costituiscono la sua Giunta. Nonostante «le dimissioni non siano l’oggetto degli incontri» e l’intenzione di rimanere in sella, il governatore starebbe cercando comunque il sostegno necessario ad affrontare il difficile percorso giudiziario.

Abbiamo chiesto a Maurizio Lupi, segretario di Noi Moderati, cosa risponderà all’appello di Toti e cosa pensa della sua vicenda: “Se incontrerò Toti? Sì, e ribadirò la posizione di Noi Moderati e del resto del centrodestra: non possono impedire l’esercizio legittimo del suo ruolo istituzionale. La sua indagine? Non c’è traccia di elementi corruttivi”. L’intervista.

Lupi, parteciperà al Consiglio con i vertici richiesto da Toti? Quale sarà la sua posizione?

Qualora venga formalizzata questa richiesta, ovviamente parteciperò. Ribadirò la posizione che come Noi Moderati abbiamo, ma credo che valga anche per tutto il centrodestra. Ovvero: l’utilizzo della carcerazione preventiva, che vale per tutti e non solo per Toti, deve essere uno strumento eccezionale. Proprio perché Toti ha rilasciato una memoria, non possono impedirgli l’esercizio legittimo del proprio ruolo istituzionale. Quindi ci auguriamo che il tribunale del Riesame accetti la richiesta, anche perché ci sono tanti elementi in cui c’è la presunzione di innocenza. Siamo nel corso di un’indagine, non c’è neanche un rinvio a giudizio e la trasparenza dell’attività pubblica di un’istituzione è sotto agli occhi di tutti. Quale reiterazione del reato ci sarebbe? Fare campagna elettorale o fare politica? Non credo che sia questo il punto.

Che idea si è fatto della vicenda a due mesi dall’arresto?

Innanzitutto, è giusto ribadire che i processi si fanno nelle aule dei tribunali e non sui media o sui giornali, con la pubblicazione di intercettazioni telefoniche o stralci di 9mila pagine di indagine. Per cui la sensazione è stata che ancora una volta un avviso di garanzia, o comunque un elemento di indagine nei propri confronti, troppo spesso finisce per equivalere a una condanna per l’opinione pubblica. Condanne che si rivelano inesistenti numerose volte, con accuse inconsistenti per fatti che si scopre non essere stati nemmeno commessi. Inoltre, la presunzione di innocenza non è un principio astratto, ma un cardine fondamentale della civiltà giuridica dell’Occidente e del nostro Paese. Se gli atti e i finanziamenti sono tutti legittimi e leciti e sarebbero stati dovuti da un punto di vista della procedura amministrativa, dove sarebbe l’elemento corruttivo? Questo è un caso in cui bisogna tutelare l’interesse delle istituzioni, sia quella politica, sia la magistratura. Quindi, io userei sempre molta attenzione e molta cautela. Poi la politica fa la sua parte. Il dibattito non sarebbe venuto meno se anziché un arresto domiciliare ci fosse stato un avviso di garanzia. I fatti sarebbero rimasti sotto gli occhi di tutti, no?

Questa vicenda può incidere sul futuro di Noi Moderati?

No, abbiamo dimostrato alle elezioni europee che la proposta politica messa in campo ha avuto un grande successo. Noi Moderati e Forza Italia insieme hanno preso più della somma delle loro liste. Noi moderati è stata decisiva anche nel poter dare addirittura due parlamentari in più al Partito popolare europeo in Italia, quindi proseguiremo sulla nostra strada. Il nostro progetto è quello di dare forza nel centrodestra, ai moderati e ai centristi.