Chi è Fabio Canino, nato a Firenze il 15 agosto 1963, attore, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo? Conduce “Miracolo italiano” su Rai Radio 2 ed è uno storico giudice di “Ballando con le stelle”. E’ inoltre un grande fan di Raffaella Carrà, a cui ha dedicato uno spettacolo teatrale e un libro.
Fabio Canino fidanzato?
Si sa molto poco della vita privata di Fabio Canino. Sul suo rapporto con l’amore in passato, a Il Corriere del Veneto, ha dichiarato: “Sono ancora un teenager insicuro nonostante abbia passato i cinquanta. La persona che mi sta accanto mi deve dire ogni venti minuti che mi ama. Forse ho bisogno di un fidanzato badante. L’amore sta messo nei miei confronti come la Banca Etruria al sistema bancario italiano”.
E ancora, ospite di Caterina Balivo a “Vieni da me” Canino ha parlato della sua omosessualità e di quando lo disse per la prima volta ai suoi genitori: “Quando avevo circa 18 anni convocai i miei genitori. Era una sera di fine estate circa e li feci sedere. I miei genitori iniziarono subito a preoccuparsi, io dissi loro di sedersi che dovevo dirgli una cosa che forse non gli sarebbe piaciuta, che avrebbe potuto farli piangere. I miei pensavano già che avessi rotto la macchina o che avessi fatto qualche altro casino. Invece, quando dissi ai miei ‘Sono gay’, mia madre tirò un sospiro di sollievo e finì come sempre con mio padre che diceva ‘Ok andiamo a pranzo'”.
Fabio Canino e Raffaella Carrà
In un’intervista ad IoDonna, Fabio Canino ha parlato con grande affetto del suo rapporto con Raffaella Carrà, la cui morte lo ha lasciato “stordito). “Da bambino lei era la televisione. Ricordo serate in famiglia, tutti insieme, a guardarla. Sono cresciuto amando le sue canzoni, i suoi programmi e i film. Ha rappresentato un mondo che sognavo, e senza saperlo, ne avrei voluto far parte: lo spettacolo. È anche merito suo se ho scelto l’arte“. Con il suo ingresso nel mondo dello spettacolo, Fabio Canino è poi riuscito a conoscere di persona la Regina della TV: “Si parlava con grande normalità della vita di tutti i giorni. Raffaella era l’antidiva per eccellenza. Ho scoperto la persona oltre al personaggio. Con lei non ti annoiavi mai. Era curiosa, guidata dall’intuito. Ironica e autoironica”.
A teatro con Fiesta
Nell’autunno del 2021, Fabio Canino ha rimesso in scena Fiesta, la commedia teatrale dedicata a Raffaella Carrà. Il fortunatissimo progetto teatrale di Canino ha debuttato nel 2001, e all’epoca la stessa Raffaella, colpita dall’iniziativa, decise di irrompere nel teatro sorprendendo troupe e pubblico. L’autore fiorentino racconta la nascita del suo spettacolo: “Quando iniziammo a scrivere i testi per lo show ci prendevano per matti. Mi dissero “non sei Almodovar” poi lo spettacolo ebbe successo. È leggero e divertente. Si balla e canta. È un tributo a Raffa fatto con il cuore“. Fiesta è una commedia arrembante e rocambolesca, uno spaccato del mondo LGBT senza stereotipi e luoghi comuni che celebra il mito di Raffaella Carrà.
“Raffabook. Più che un libro, uno show del sabato sera”.
RaffaBook è invece il libro interamente dedicato alla regina dello spettacolo italiano. A passo di danza il racconto si muove attraverso la vita dell’inossidabile Raffaella, le opere e i miracoli (come definireste altrimenti il nanananà del ritornello di «Rumore»? E l’ombelico al vento in anni di TV castigatissima?). I grandi successi, le tappe di una carriera sfolgorante, una discografia poco ragionata e molto appassionata. E poi, molto altro ancora: le interviste esclusive ai creatori del mito, aneddoti, foto introvabili (!), retroscena e curiosità, memorabilia e rarità, e soprattutto, come si conviene a uno show degno di questo nome, tante sorprese.
Fabio Canino libri
Fabio Canino ha pubblicato molti libri, tra cui: Mai piùsenza. Piccola enciclopedia del perfetto marziano (Salani, 2005), Raffabook. Più che un libro uno show del sabato sera (Sperling & Kupfer, 2006) e Rainbow Republic (Mondadori, 2016).
“Le parole che mancano al cuore”
L’ultimo libro, come racconta sul suo sito ufficiale, è “Le parole che mancano al cuore” (Ed. Sem): un romanzo che è sì un viaggio attraverso le ipocrisie del mondo del calcio, ma è soprattutto una struggente storia d’amore: com’è possibile che questo sentimento – che per molti è la cosa più semplice del mondo – per due persone come i protagonisti di questa storia possa rivelarsi tanto complicato? E alla fine riuscirà comunque a trovare la sua strada?
Per Matteo infatti l’amore è fatto solo di incontri segreti, ragazzi che poi spariscono nel buio da cui sono arrivati. D’altronde, Matteo è un calciatore di serie A, e “i calciatori di serie A gay non esistono”: lo dicono gli stadi, lo dice la stampa, lo dicono a volte persino certi allenatori. Poi, però, con l’inizio del nuovo anno, ecco arrivare Thiago. Il “fenomeno” Thiago, scoperto da uno scout nelle favelas brasiliane quand’era ancora un bambino e, poi, passato di squadra in squadra fino a giungere al Real Madrid, per approdare infine proprio in Italia, nella stessa società di Matteo. Tra i due c’è subito intesa, qualche sguardo improvviso, un abbraccio prolungato più del solito, e quella passione comune per i videogiochi che li avvicina ulteriormente, permettendogli di vivere avventure che nell’esistenza di tutti i giorni gli sono negate, sia per l’ambiente che li circonda sia per le loro resistenze interiori.