(Adnkronos) – L’agriturismo in Italia vale 12,5 miliardi di euro nel 2021, con un recupero del valore del livello pre pandemico e una crescita del 50% negli ultimi 10 anni, rappresenta inoltre un quinto del valore complessivo della produzione del settore agricolo. E’ quanto emerge dal rapporto 2022 di Ismea e Rete Rurale Nazionale “Agriturismo e multifunzionalità” che si riferisce ai dati del 2021, presentato oggi a Roma.
In Italia sono 25.390 le aziende agrituristiche con un valore della produzione di 1,162 miliardi di euro (+44,8% sul 2020 e -26% sul 2019). Il numero degli agriturismi è continuato a crescere anche durante la pandemia del +1,3% nel 2021 rispetto al 2020 e del +3,3% nel 2019. Nel nostro Paese si stima che il 38% delle oltre 65mila aziende agricole italiane pratica l’agriturismo e dunque è l’attività più diffusa connessa all’agricoltura. Dalla fotografia scattata da Ismea e Rrn risulta che la maggior parte degli agriturismi si concentra in alcune regioni: ben il 49% in Toscana, Trentino Alto Adige Veneto e Lombardia.
Dal punto di vista della spesa l’agriturismo crea un indotto, ogni 100 euro spesi in servizi agrituristici altri 40 euro vengono investiti dagli ospiti in esperienze di fruizione offerte dal territorio, dall’enogastronomia alle attrazioni artistiche e culturali, dallo sport all’avventura. “Siamo passati dai 385mila posti a sedere nel 2020 ai 500mila di oggi, da 14 milioni di presenze nel 2019 a 12 milioni nel 2021 (-2 milioni ) ma nel 2022 e soprattutto nel 2023 supereremo i livelli ante pandemia” ha sottolineato il presidente di Ismea Angelo Frascarelli. Altro dato importante: “tornano gli stranieri, il 2023 è l’anno degli stranieri, l’Italia è il primo paese in Europa per attività connesse, c’è una buona normativa, inoltre gli agriturismi sono presenti da nord a sud, da Bolzano a Pantelleria, più in collina rispetto alla pianura ed è importante per mantenere la popolazione nelle zone rurali”.