Malore per Jean-Marie Le Pen, ricoverato l’ex Presidente del Fronte Nazionale. Il politico di estrema destra è in “allerta grave” per quello che si presume essere un problema cardiaco. Gli ultimi aggiornamenti sulle sue condizioni.
Jean-Marie Le Pen ricoverato per un malore, problemi cardiaci per il politico di estrema destra
Jean-Marie Le Pen, controverso politico di estrema destra ed ex Presidente e fondatore del Fronte Nazionale, è al momento ricoverato in un ospedale di Parigi per un malore di origine cardiaca. Secondo il quotidiano La Parisien, il politico 94enne rischia grosso: fonti vicine ai suoi familiari parlano di una possibile “allerta grave”. Le Pen si sarebbe sentito male a casa sua, un’abitazione nel comune di Rueil-Malmaison, nella periferia di Parigi. C’è molta preoccupazione tra i suoi amici e confidenti: “Provava un forte stato di spossatezza, forse di natura cardiaca, che ha spinto i medici a ricoverarlo immediatamente”. L’ex parlamentare europeo è in condizioni molto gravi al momento, al punto che sua moglie Jany e diversi suoi familiari sono accorsi al suo capezzale. Non è la prima allerta per Le Pen: già nel 2022 il politico fu ricoverato a causa di un leggero ictus. Da allora, tuttavia, la situazione pareva essersi stabilizzata.
Chi è Le Pen, dalla fondazione di FN all’espulsione dal partito
Nato a La Trinité-sur-Mer il 20 giugno 1928, Jean-Marie Le Pen è una figura molto controversa della scena politica francese. Fondatore di FN e padre dell’attuale leader del partito Marine Le Pen, è conosciuto per le sue posizioni molto conservatrici e per le sue dichiarazioni spesso eclatanti. In particolare, è noto per aver chiesto la reintroduzione della pena di morte, forti restrizioni sulle politiche migratorie e l’uscita dalla Francia dall’Unione Europea. Nel marzo 2018 ha ricevuto una condanna, in via definitiva, a pagare una multa da 30.000 euro per aver definito le camere a gas naziste come “un semplice dettaglio nella storia della seconda guerra mondiale“. Ha lasciato la guida di FN a Marine nel 2011 ma, in seguito a forti divergenze politiche, è stato espulso dal partito nel 2015.