La realtà raccontata dai media – per parafrasare Paolo Sorrentino – è spesso scadente. E la cosa peggiore è che questa realtà, che non è reale, la pubblica opinione se la beve come fosse un frappé, senza mai interrogarsi minimamente su quel che viene detto. A volte senza neanche analizzare quel che viene raccontato al telegiornale e sui giornali, quel che transita dai siti internet.
L’opinione pubblica si beve la storia dell’aviere americano e quella di Artem Uss
Si beve, ad esempio, che un aviere di 21 anni può penetrare nei più insondabili segreti della politica estera americana, e che per questo viene arrestato. Incredibile. Ma nessuno dice niente. Si beve, altro esempio, che un cittadino russo agli arresti, e stiamo parlando del caso di Artem Uss, viene dapprima messo ai domiciliari col braccialetto, poi tranquillamente se ne torna in Russia, evadendo. Ovviamente in tutto questo i nostri servizi segreti non sanno niente, e neppure il governo. Nessuno sa niente, malgrado siano partite segnalazioni dagli Stati Uniti di stare attenti, di non far evadere quella persona che peraltro commerciava in tecnologia occidentale e – insomma – non si poteva ipotizzare proprio fosse un passante.
La realtà spesso è scadente. Ma il racconto della realtà lo è quasi sempre
Insomma, riepilogando: nel giro di due settimane ci raccontano che un aviere può diffondere segreti militari statunitensi senza problemi, e un altro tizio può evadere dai domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico, per andare in Russia che non è esattamente una meta turistica raggiungibile facilmente considerato che c’è la guerra in Ucraina. La realtà spesso è scadente. Ma il racconto della realtà lo è quasi sempre perché quasi sempre è una bugia bella e buona.