L’opposizione all’opposizione. Le cronache di Palazzo delle ultime ore raccontano un cortocircuito della politica nostrana: mentre alla Camera e al Senato la maggioranza è alle prese con delle difficoltà, in riferimento ai decreti sul Pnrr e sull’immigrazione, le minoranze hanno avviato una guerriglia interna, facendo tirare un sospiro di sollievo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Con delle opposizioni in concorrenza tra di loro, il centrodestra può dormire sonni tranquilli.
Opposizioni: l’ordine del giorno M5S su termovalorizzatore
Il casus belli è stato sollevato dal Movimento 5 Stelle con l’ordine del giorno, a Montecitorio, sul termovalorizzatore di Roma per testare la linea della nuova segretaria, Elly Schlein, proprio nel giorno in chi ha deciso di tenere la prima conferenza stampa nella sede del Pd. Una bandiera di Giuseppe Conte, che sul punto ha trovato la motivazione per rompere definitivamente con Mario Draghi nella scorsa legislatura. “Nessuna trappola alla Schlein”, dicono fonti del M5S, “ma solo l’intenzione di portare avanti una battaglia storica”.
Dietro alla diplomazia si cela una mattutina velenosa
Ma dietro alla diplomazia si cela una mattutina velenosa: “Certo, poi al momento di votare si vedono le posizioni di tutti gli altri partiti…”. Sia chiaro: l’odg non avrebbe creato alcun cambiamento concreto al progetto previsto dal sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Ma resta uno snodo politico per capire se davvero Schlein è intenzionata a rovesciare le politiche ambientali dei dem. Non è un mistero che la neo responsabile alla Transizione ecologica del Pd, Annalisa Corrado, sia fermamente ostile all’inceneritore. In passato, con una lettera sottoscritta da altri ambientalisti, aveva chiesto un confronto pubblico con il primo cittadino romano per smentire le “fake news”.
Opposizioni: sinistra e Verdi all’assalto del Pd
La mina piazzata da Conte fa sogghignare qualcuno nel Pd che non gradisce il corteggiamento di Schlein al Movimento 5 Stelle: “Sta saggiando tutta la coerenza dell’avvocato del popolo”, dice un deputato dem a microfoni spenti. E non solo. Anche altri alleati hanno punzecchiato il Pd, come nel caso dell’Alleanza Verdi-Sinistra che ha partecipato al sit-in di protesta al Campidoglio organizzato nella giornata di mercoledì. «Nessuna provocazione, anzi è una mano tesa alla nuova segretaria affinché cambi le politiche e non solo gli assetti del partito», spiega fonti di Europa Verde.
E il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, non si nasconde e rivendica pubblicamente l’impegno contro il termovalorizzatore: “Siamo alleati del Pd, lo siamo stati alle elezioni politiche, lo siamo in molte amministrazioni locali. Ma questo non significa che rinunciamo a quello che pensiamo: noi siamo sempre stati contrari all’inceneritore di Roma”, ha affermato.
E in filigrana si legge la necessità dei rossoverdi di non appiattirsi sul Pd perché il rischio è quello di uno svuotamento elettorale. A completare il quadro dello spacchettamento delle opposizioni, c’è l’astensione del Terzo Polo, o meglio del gruppo Azione-Italia Viva, sul voto alla Camera per il decreto Pnrr. Un segnale di morbidezza verso Meloni.
Nuove fronte delle opposizioni: le armi all’Ucraina
C’è intanto chi prevede che l’inceneritore di Roma sia soltanto il primo step di una tensione crescente: sullo sfondo restano infatti le divisioni sulla guerra in Ucraina. Conte è intenzionato a spingere ulteriormente sul profilo pacifista dell’opposizione, trovando ancora una volta la sponda dell’Alleanza verdi-sinistra. “Se vogliamo davvero costruire un’alleanza, bisogna farlo sui temi”, sentenziano dall’inner circle contiano. Quindi, i rumors del Transatlantico prevedono ulteriori documenti da votare in Aula sull’invio di armi al governo di Kiev. Lo scopo dichiarato è di insinuarsi nelle difficoltà di un Pd, in cui la segretaria ha delle posizioni ma il resto del partito le ha all’opposto.