(Adnkronos) – Erin Doom ha, finalmente, un volto. A Che tempo che fa, la giovane scrittrice rivela il proprio volto. “Sono sempre stata una persona molto introversa, riservata e schiva”, ha detto l’autrice di Fabbricante di lacrime e Nel modo in cui cade la neve. Nel salotto di Fabio Fazio, svela il suo vero nome, Matilde. “Quando ho iniziato questo percorso ho scelto uno pseudonimo per vivere tutto questo nel modo più confacente alla mia indole. L’anonimato è stato un compromesso, perché sentivo comunque che stavo perdendo qualcosa, come la possibilità di poter incontrare e conoscere i miei lettori”, ha aggiunto.
Erin Doom ha detto di chiamarsi Matilde (ha deciso di non comunicare il cognome), ha poco meno di 30 anni, vive in Emilia Romagna, ha studiato Giurisprudenza e coltiva da sempre la passione per la scrittura. “Vorrei ringraziare tantissimo i lettori per tutto il sostegno che mi hanno dato in questi anni, anche senza vedermi, fidandosi di ciò che ho scritto. Ora farò degli incontri con i miei lettori. Finalmente li vedrò”.
Dopo aver pubblicato “Fabbricante di lacrime” (il libro più venduto in Italia nel 2022, e da cui sarà presto tratto un film) e “Nel modo in cui cade la neve”, il 16 maggio Magazzini Salani (che ha scoperto l’autrice sulla piattaforma Wattpad) porterà nelle librerie “Stigma”, il nuovo romanzo della scrittrice, la cui trama promette di essere travolgente, ricca di emozioni e anche di tormenti. Erin Doom ha parlato dei temi del nuovo libro, Stigma: “Ho sempre voluto raccontare realtà lontane dalle mie”.
La protagonista di “Stigma” è una ragazza che non crede più nei miracoli. Troppe volte, infatti, la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Da sola e senza mezzi, Mireya decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta. Il suo personale miracolo sembra compiersi quando si imbatte in un’insegna al neon che si staglia nel buio della notte. Eccentrico e sfarzoso, il club Milagro’s è un luogo capace di affascinare chiunque ne varchi la soglia, Mireya compresa. Con l’ostinazione di chi non ha niente da perdere, la ragazza riesce a farsi assumere come barista. Il Milagro’s, però, è più di un locale esclusivo. Dietro le sue porte chiuse, oltre ai lustrini e alle luci di scena, si intrecciano destini e sussurrano segreti. I più oscuri si condensano tutti nel viso aspro e incantevole di Andras, il capo della sicurezza. Fra Mireya e Andras è odio a prima vista. Entrambi portano sulla pelle gli stessi segni, hanno addosso il marchio di chi ha dovuto imparare a lottare per sopravvivere. Eppure i due continuano a imbattersi l’uno nell’altra, come attirati da una forza misteriosa che non sanno né possono contrastare, stretti da un filo dorato più forte di un destino.