Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter, Lazio beffata e furiosa perché sicura di aver trovato l’accordo con il tecnico per un prolungamento fino al 2024 assecondando tutte le richieste.
Lotito arrabbiato con il suo allenatore, fatto crescere nella Capitale, che ha aiutato a diventare un allenatore di prima fascia. Ma arrabbiato soprattutto con Beppe Marotta. La mossa del numero uno dei nerazzurri è stata quella della disperazione. Perso Conte ieri, non convinto Allegri (destinato alla Juventus malgrado il rilancio fino all’ultimo), Marotta è andato deciso su Inzaghi per cercare di dare un segnale di stabilità a squadra e tifoseria, disorientate da quanto stava accadendo.
Calciomercato, l’affondo dell’Inter su Simone Inzaghi
La chiave è stato il doppio incontro con Tullio Tinti, procuratore dell’allenatore (quasi ex) biancoceleste. Nel primo, andato in scena nelle ore dell’addio di Conte, è stata chiesta la disponibilità. Nel secondo, invece, c’è stato l’affondo con un’offerta fortemente migliorativa rispetto ai circa 2,5 milioni netti fino a 2024 che nella notte Inzaghi aveva strappato a Lotito dopo mesi di tira e molla.
L’Inter non ha badato a spese pur di convincere il tecnico a strappare l’intesa (non ancora sottoscritta) con la Lazio: biennale da 4,2 netti con bonus per scollinare i 5. Opzione terzo anno (ci sono 500.000 euro per la qualificazione alla Champions League).
Lotito-Marotta, alta tensione sull’asse Roma-Milano
Una sterzata improvvisa che ha mandato su tutte le furie Lotito che si è sentito tradito sia dal suo allenatore che dall’entourage e da Marotta. Sono state ore di altissima tensione sull’asse Milano-Roma, ma alla fine un ruolo fondamentale lo ha giocato la fretta dell’Inter di trovare l’erede di Conte senza dover scendere troppo nella scala delle alternative. I nomi di Mihajlovic, Zenga, Fonseca e altri che erano stati accostati e che si erano offerti alla dirigenza non avrebbero mai convinto sulla continuità di un progetto competitivo. Simone Inzaghi, invece, ha un palmares comunque arricchito di qualche successo e sa come si gestisce la Champions League. Il suo calcio è adatto alla rosa che avrà a disposizione, qualunque essa sia dopo i sacrifici che saranno imposti dall’austerity di Suning. In ogni caso, per come si era messa la situazione, la migliore delle uscite dall’angolo per Marotta. I rapporti con Lotito sono azzerati, ma per il Richelieu del calcio italiano arriverà anche il tempo di cercare di riannodarli.