Chi è Rossana Luttazzi, moglie di Lelio Luttazzi. Scopriamo qualche informazione in più sulla giornalista, compagna di vita dello showman e pianista scomparso nel 2010. Chi è di preciso Rossana Luttazzi?
Chi è Rossana Luttazzi, moglie di Lelio Luttazzi: carriera, vita privata
Nata nel 1951, Rossana Luttazzi, da nubile Moretti, ha 72 anni ed è una giornalista nota al pubblico soprattutto in quanto moglie di Lelio Luttazzi, celebre showman e pianista triestino scomparso l’8 luglio 2010 a causa di una neuropatia periferica. Dopo la scomparsa del marito, Rossana ha creato la Fondazione Lelio Luttazzi, un’organizzazione con lo scopo di “sostenere, realizzare e promuovere azioni e progetti rivolti alla diffusione della cultura, dell’educazione e della formazione musicale”. È inoltre la presidente onoraria della Rete dei Festival, un’associazione che si occupa di tutelare e favorire lo sviluppo di eventi e festival musicali in Italia.
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Vita privata: cosa sappiamo della coppia e della figlia?
Rossana Luttazzi e suo marito si incontrano per la prima volta nel 1976, per puro caso. All’epoca Rossana lavorava come redattrice a Milano e una sua collega la trascinò ad una cena con alcuni amici. Tra questi vi era proprio Lelio Luttazzi. Tra i due scatta subito qualcosa: “Io lavoravo a Il Giornale, ci siamo conosciuti a casa di un’amica giornalista, io ero molto più giovane di lui ma abbiamo deciso che saremmo stati insieme e lo siamo stati per 36 anni, ci siamo sposati ed è stata una favola. Il nostro amore nacque un po’ per caso a questa cena da una mia collega, molto semplicemente devo dire”.
I due bruciano le tappe e vanno a vivere insieme nel 1978, per poi sposarsi appena un anno dopo, nel 1979, a Cerveteri. Dal loro amore nasce una figlia, Donatella, che ha seguito le orme del padre e si è affermata come musicista. Dopo la scomparsa di Lelio nel 2010, Rossana era inconsolabile: “Ho perso un marito, un figlio, un amante, il mio amico migliore. Non esistono aggettivi per descrivere il mio dolore. Lunica cosa che, almeno un po, mi rasserena è sapere che lho accompagnato fino alla fine, lho voluto a casa ed è morto fra le mie braccia. Io ero il suo angelo custode, ma lui era il mio”.