L’estero riserva sempre tante sorprese, spesso però negative. Negli USA un ragazzino afroamericano ha rischiato di perdere la vita. Dopo aver chiamato il 911, ha aspetto la polizia. Un agente gli ha però sparato.
L’undicenne è rimasto ferito.
Ragazzino afroamericano ferito da poliziotto, accade negli USA
È avvenuto negli USA, precisamente nello stato del Mississippi, luogo in cui un ragazzino afroamericano ha rischiato di morire. Protagonista della vicenda è appena un undicenne, il quale ha chiamato il 911, poiché la mamma stava subendo violenza durante un’animata discussione in casa. La polizia, giunta sul posto, ha però aperto il fuoco sparando proprio al ragazzino.
Stando a quanto è stato possibile ricostruire, l’agente di polizia – Greg Capers – si era recato sul posto indicato nella chiamata, con la pistola già impugnata. Una volta entrato in casa aveva intimato tutti i presenti di alzare le mani, in modo da poter avere tutto sotto controllo. La donna, mamma del ragazzino, di nome Nakala Murry, aveva assicurato al poliziotto che non ci fossero armi nell’abitazione.
Ad alzare le mani è stato lo stesso Aderrien Murry, ragazzino che aveva prontamente chiamato i soccorsi. Eppure l’agente gli ha sparato colpendolo al petto. Un gesto, a detta dei familiari, ingiustificabile e senza senso, come raccontato al proprio legale.
L’avvocato della famiglia chiede così giustizia:
“Non c’è giustificazione per quello che ha fatto questo agente, Aderrien è stato ad un passo dal perdere la vita per il suo comportamento irresponsabile”.
Una vicenda delicatissima, che richiede la massima attenzione. Intanto la famiglia della vittima insieme alla comunità indianola chiede il licenziamento immediato dell’agente, che dovrebbe però rispondere anche per vie legali.
Nonostante sia stato sparato al petto, l’undicenne non mostra gravi condizioni ed è dunque fuori pericolo. Avrebbe però potuto perdere la vita.
LEGGI ANCHE: America, bambino perso in un parco: sopravvissuto mangiando neve.