Giorgia Meloni? Altro che sovranismo, la prima premier donna della storia italiana è “draghiana”. Lo riportano le opinioni espresse dagli italiani intervistati nella rivelazione settimanale di Termometro Politico, condotta dal 23 al 25 maggio.
Meno sovranismo, più europeismo
Oltre un terzo degli italiani (35,2%) pensa che il governo Meloni non sia altro che un Draghi bis. E questo senza un esplicito giudizio di valore sulle scelte del capo del governo. Il campione in questione ritiene che Meloni stia, soprattutto sull’Europa, deviando da molte posizioni prese in campagna elettorale.
Un quinto degli intervistati, per la precisione il 19,9%, si dichiara soddisfatto di constatare nell’attuale esecutivo la presenza di un minor tasso di sovranismo mentre il 17,5% pensa l’esatto opposto: Meloni sarebbe sovranista come appariva, pur disapprovandola. Il 22%, invece, ritiene che il governo Meloni si sta comportando “per fortuna” come aveva promesso in campagna elettorale.
Il nodo armi
Riassumendo, abbiamo un 39,5% che ritiene l’ipotesi di una Meloni sovranista presente, a prescindere dalla posizione in materia e un 55,1% degli intervistati che ritiene il governo Meloni poco o per nulla sovranista. Un numero di intervistati sorprendentemente simile a quello, il 54%, che boccia come mossa disperata o addirittura sconsiderata, la concessione degli F-16 all’Ucraina.
L’Italia non ha F-16 ma nei precedenti sondaggi di Termometro Politico era emersa una forte volontà pacifista e anti-guerra della popolazione italiana. Questo può indicare nel “sovranismo” percepito dagli italiani anche un elemento di predominio dell’interesse italiano su quello atlantico nella guerra, oltre alla presenza della tradizionale direttrice europeista. Questo spaccato può anche spiegare il calo della fiducia nella premier, la più netta in una settimana dall’inizio del governo: Meloni perde un punto e si attesta al 43,8%. Possibile abbia influito la netta vicinanza di Meloni a Volodymyr Zelensky in occasione della recente visita romana?
Il nuovo modello della destra secondo Meloni
Per gli analisti di Osservatorio Globalizzazione, Meloni cerca di creare una nuova destra non fondata solo sul sovranismo ma anche su un conservatorismo di stampo anglosassone capace di assurgere a modello europeo.
Dopo la fine della presidenza di Donald Trump a seguito delle elezioni presidenziali Usa del 2020 la destra europea ha gradualmente riorientato le sue visioni di riferimento e l’ascesa di Fratelli d’Italia è coincisa con la spinta a superare la tradizionale postura sovranista e populista con una proiezione nazional-conservatrice, meno focalizzata sull’identitarismo di stampo nazionale e più legata a valori comuni di matrice occidentalista.
Riprendendo un conservatorismo di stampo anglosassone e declinandolo in versione europea, Fdi e il suo gruppo politico Ecr (Conservatori e Riformisti Europei) al Parlamento europeo hanno creato una breccia nella politica comunitaria.
Il teorico principale del moderno “conservatorismo nazionale” non legato solo alle tradizionali referenze anglosassoni in campo economico e di garanzia dei diritti individuali ma anche a una proiezione contemporanea del senso delle nazioni e del loro ruolo nella Storia come argini al flusso della globalizzazione viene da Israele. Parliamo del filosofo israeliano Yoram Hazony, che ha contribuito col suo saggio Le virtù del nazionalismo a garantire un riferimento ideologico forte al nuovo conservatorismo nazionale. Su cui Meloni e Fdi puntano tantissimo come nuova ideologia della destra mainstream.
True Data
True Data è il nuovo approfondimento settimanale di True News, in collaborazione con Termometro Politico e Osservatorio Globalizzazione. Ogni settimana partiremo da una tematica di attualità nel nostro paese. Lo approfondiremo a livello demoscopico – con un sondaggio realizzato ad hoc – e a livello internazionale – con i dossier dei nostri analisti. Vi aspettiamo ogni venerdì, con il sondaggio di Termometro Politico, l’analisi di Osservatorio Globalizzazione e i contenuti multimediali di The Pitch, coordinato dalla rete di True News