(Adnkronos) – Il mal di testa colpisce – secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità – una persona su 2 con episodi che si verificano almeno una volta l’anno. E al mal di testa è dedicata la Giornata nazionale che si celebra domani, 27 maggio. Promossa dai neurologi della Sin – Società italiana di Neurologia e della Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc), l’iniziativa ha come obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione su questa patologia che riguarda anche i più giovani – dettaglia una nota – basti pensare che oltre il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea mentre 10 bambini su 100 soffrono di emicrania, una forma comune di cefalea primaria.
In occasione della Giornata, Sin e Sisc faranno anche il punto sui progressi della ricerca scientifica in ambito diagnostico e terapeutico – prosegue la nota – nonché sui nuovi decreti attuativi della legge 81/2020 che ha riconosciuto l’emicrania cronica come malattia sociale. Inoltre, sui canali social Facebook, Instagram e Twitter delle due società scientifiche verranno pubblicati video divulgativi sulle principali curiosità legate al mal testa, realizzati in collaborazione con gli esperti che si occupano di questa malattia. Alcuni video prenderanno spunto dalle domande che sono arrivate direttamente dagli utenti tramite i social o via e-mail.
“In Italia il 12% della popolazione adulta soffre di emicrania, una forma di cefalea che si caratterizza per un dolore pulsante con intensità moderata-severa che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto – spiega Alfredo Berardelli, presidente Sin -. Una realtà che riguarda 6 milioni di persone nel nostro Paese che si trovano a convivere con una patologia talmente debilitante che è stata indicata dall’Oms come causa di maggiore disabilità nella fascia di età tra 20 e 50 anni, ossia nel momento della vita in cui siamo più produttivi”.
Fortunatamente, grazie alla scoperta del meccanismo che genera il dolore emicranico – prosegue la nota – sono ormai entrate nella pratica clinica nuove terapie a base di anticorpi monoclonali che stanno facendo registrare un importante cambio di passo nella prevenzione dell’emicrania poiché queste terapie riducono il numero di attacchi nella forma episodica risultando efficaci anche nell’emicrania cronica e in quella farmaco-resistente. A fronte di tutti questi benefici, inoltre, il numero di effetti collaterali è molto scarso. La più recente novità riguarda i pazienti con emicrania cronica che è stata riconosciuta come ‘malattia sociale’ dalla legge 18/2020.
“I decreti attuativi della legge 18/2020 emanati dal ministero della Salute – commenta Franco Granella, presidente Sisc – prevedono finanziamenti pari 10 milioni di euro, per il 2023 e il 2024, con l’obiettivo di realizzare progetti regionali per la sperimentazione di metodi innovativi di presa in carico dei pazienti. Entro la fine dell’anno le varie strutture sanitarie dovranno presentare alla rispettiva Regione le loro proposte progettuali per ottenere i finanziamenti e la Sisc sta cercando di aiutarle mettendo a punto procedure e format che possano favorire gli operatori nella realizzazione delle loro proposte”.