(Adnkronos) – “E’ una riforma attesa da tempo e auspicata da tutti, anche per rendere il sistema tributario più equo e orientato alla crescita, così come già previsto anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’ultima vera riforma fiscale è quella del ’73-74, nata dai lavori della ‘Commissione Cosciani’ del ’63-64. Si deve poi arrivare al 1997, con Visco, per una revisione e aggiornamento dell’impianto normativo; e, a seguire, nel 2003-04, con Tremonti. Oggi, dopo mezzo secolo e con un mondo completamente diverso da allora, per la prima volta, si tenta di riscrivere l’intero sistema, aggiornandolo per contestualizzarlo al periodo corrente. In attesa di leggere i prossimi decreti delegati, si esprime un parere favorevole sull’intero provvedimento, apprezzandone la visione d’insieme”. Questa la posizione della Confederazione Aepi sulla delega al governo per la riforma fiscale, come evidenziato nel corso del convegno di oggi presso lo ‘Spazio impresa’ di Aepi a Roma su ‘Delega fiscale. Cosa cambia per professionisti e imprese’, e come già sottolineato nel corso dell’audizione alla Commissione Finanze della Camera dei deputati.
“Il provvedimento conferisce al Governo -spiegano da Aepi- una delega finalizzata all’emanazione, nei 24 mesi successivi dall’approvazione del provvedimento medesimo, di uno o più decreti legislativi. Gli schemi di decreto saranno, a loro volta, trasmessi alle Camere e, quindi, alle Commissioni parlamentari competenti per l’acquisizione dei relativi pareri. Viene prevista, infine, la possibilità di adottare, entro ulteriori 24 mesi dall’entrata in vigore, dei correttivi e/o correttivi alle norme entrate in vigore. Pur apprezzando e plaudendo all’iniziativa, si segnala come il sistema Paese abbia necessità di trovare le prime soluzioni nell’immediato, proprio per rilanciare l’economia. Pertanto, si auspica che i primi provvedimenti possano già trovare la luce nel prossimo autunno”, si sottolinea da Aepi.