di Francesca Balducci, Think Tank Secursat
Il processo di digitalizzazione del Paese e di sviluppo delle infrastrutture di rete e tecnologiche procede secondo velocità altalenanti, tuttavia ancora molto resta da fare se pensiamo ai dati meno incoraggianti delle competenze richieste per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.
L’Italia si sta dimostrando tra i Paesi in costante miglioramento nella diffusione e nella promozione di una “cultura del digitale”
Secondo il DESI (Digital Economy and Society Index) attraverso il quale a partire dal 2014 la Commissione europea monitora i progressi digitali degli Stati membri, l’Italia si sta dimostrando tra i Paesi in costante miglioramento nella diffusione e nella promozione di una “cultura del digitale” e di un approccio positivo all’innovazione.
Gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in materia di sviluppo e incentivo alla trasformazione digitale sono stati messi sul tavolo ma per dare una reale accelerata e definire strategie concrete occorre superare un grande ostacolo. La ricerca di figure con profili tecnici, soprattutto nell’ambito delle telecomunicazioni, dell’informatica e delle infrastrutture di rete gioca in questo scenario e nello sviluppo di politiche del lavoro un ruolo sempre più strategico.
Competenze digitali, elettroniche, informatiche, ma in generale una formazione mirata e specializzata sembrano essere chimere e per le PMI, ma anche per i grandi player, stare al passo con le richieste del mercato sta diventando una sfida sempre più attuale e reale.
Necessario porre particolare attenzione all’esigenza di lavorare allo sviluppo di competenze trasversali, flessibili e multifunzionali
Secondo alcune ricerche e studi di settore la mancanza di competenze specialistiche, tecniche unite a quelle digitali, ci pone di fronte ad alcuni interrogativi di difficile risposta. La velocità con cui nuove tecnologie si stanno sviluppando nei vai settori, unita a politiche economiche, del lavoro e dell’istruzione di non altrettanto rapido sviluppo, crea uno skill mismatch, che pone la necessità di porre particolare attenzione all’esigenza di lavorare allo sviluppo di competenze trasversali, flessibili e multifunzionali.