La sanità lombarda del futuro? Sarà disegnata secondo un “mix” di stimoli che arrivano dal Recovery Plan, indicazioni dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e scelte politiche prese a livello locale. Come anticipato da True Pharma e nonostante i nodi da sciogliere ecco la direzione che sta prendendo la riforma della legge 23 sul sistema socio-sanitario lombardo. Ora c’è anche l’ufficialità con la giunta regionale guidata dal Presidente Attilio Fontana che il 31 maggio ha deliberato l’approvazione delle linee di sviluppo della riforma sanitaria da trasmettere al consiglio regionale e alle commissioni del Pirellone.
Tre pilastri di base: approccio “One Health”, libertà di scelta del cittadino e rapporto fra pubblico e privato. Operativamente? Sei capitoli reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale ricalcano funzioni e risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza con la genesi o l’implementazione di strutture e presidi territoriali come le Case della Comunità, le Centrali Operative Territoriali e gli Ospedali di Comunità, le principali novità che arrivano da Palazzo Lombardia riguardano il ruolo di Ats, Asst.
True Pharma pubblica il documento con cui Regione sancisce le “Linee di sviluppo della legge regionale n. 23/2015”. (SCARICA)
Ats
Se con la legge regionale 23 del 2015 si era perseguito il principio di separazione delle funzioni (programmazione, acquisto, controllo, erogazione) configurando le vecchie Aziende Sanitarie Locali come Agenzie oggi le linee di sviluppo della riforma elencano e dettagliano meglio cosa dovrà accadere. In generale la direzione è quella dell’accentramento.
Gli obiettivi della riforma per quanto riguarda le Ats saranno: la valenza territoriale delle stesse; programmazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione; la gestione sanitaria e dei flussi relativi; gli indirizzi in materia contabile alle Aziende socio sanitarie territoriali secondo indicazioni regionali; le autorizzazioni sanitarie e le istruttorie per l’accreditamento; la negoziazione e l’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie; i controlli sanitari ad enti pubblici e privati; la gestione delle politiche di investimento in Health Technology Assessment e di edilizia sanitaria e ospedaliera; il coordinamento degli approvvigionamenti nella raccolta dei fabbisogni dei servizi logistici, informatici e dei beni e servizi sanitari in raccordo con Aria spa; l’acquisizione del personale con procedure accentrate, mentre rimane la possibilità di procedure singole per determinate professionalità e determinate aree più disagiate; il governo delle attività inerenti la gestione del rischio clinico; la formazione; le attività in tema di sanità animale, igiene urbana, veterinaria, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, igiene degli alimenti di origine animale, impianti industriali e supporto dell’export; e infine la farmaceutica convenzionata
Dentro le Aziende socio sanitarie territoriali ci saranno un Dipartimento di Cure Primarie, uno per la Salute mentale e un Dipartimento Funzionale di Prevenzione. Le Asst saranno la sede di rilevazione dei bisogni del territorio insieme alla Conferenza dei Sindaci. Lo scopo del Dipartimento di Cure Primarie diventa quello di contrattualizzare i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta; diventa più stretto, quasi inedito, il rapporto con i Comuni ed enti locali nell’integrare l’attività socio sanitaria con quella dei servizi sociali e del welfare cittadino, proprio attraverso la Conferenza dei Sindaci. Spinta all’Assistenza Domiciliare Integrata se necessario con strutture private già accreditate. Resta la suddivisione fra Polo Ospedaliero e Polo Territoriale e a quest’ultimo afferiscono varie novità incluse quelle finanziate con i fondi del Recovery Plan: i Distretti, uno ogni 100mila abitanti tenendo conto della densità abitativa; le Case della Comunità, i Cot, i poliambulatori territoriali, le farmacie e la specialistica ambulatoriale. Rimane immutata la Medicina dello Sport e l’erogazione delle vaccinazioni a cui sommare la prevenzione con le profilassi per malattie infettive. Elencando le funzioni che la nuova legge dovrà prevedere per le Asst si trovano in serie: l’istituzione del Dipartimento di Prevenzione; l’erogazione delle prestazioni di prevenzione individuale (come le profilassi per malattie infettive e le vaccinazioni), delle dipendenze e dell’integrazione sociosanitaria e sociale; la collocazione dei Presidi Territoriali all’interno di ogni Distretto per l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza territoriali; il Dipartimento di Salute Mentale e la Neuropsichiatria infantile.