Philippe Pozzo è l’uomo francese che ha ispirato il film Quasi Amici. Notizia di oggi, 3 giugno 2023, delle morte dell’imprenditore ed aristocratico. Si è spento all’età di 72 anni lontano dalla sua Francia.
Philippe Pozzo, chi era l’uomo che ispirò il film Quasi Amici
Philippe Pozzo del Borgo è morto: il suo nome è legato al film francese dal successo unico che vede protagonista proprio la storia di Philippe, ricco e aristocratico tetraplegico che viveva in un grande palazzo parigino
Quasi amici è tratto da Le second souffle, in Italia Il diavolo custode, libro autobiografico scritto da Philippe Pozzo di Borgo. L’autore è uno dei veri protagonisti della storia che ha ispirato il film, insieme al suo infermiere personale marocchino Abdel Yasmin Sellou. “È rimasto quindici anni.” -scrive Pozzo di Borgo- “Senza di lui sarei morto di decomposizione. Mi ha liberato quando ero prigioniero, protetto quando ero debole. Mi ha fatto ridere quando ero spezzato. Era il mio diavolo guardiano”. Abdel è stato intervistato dal quotidiano Avvenire, raccontando con affetto il periodo passato con Philippe: “Il nostro incontro è stato un miracolo. Tutti e due abbiamo capovolto il destino che sembrava già scritto per noi. Lui sembrava condannato all’immobilità, io alla galera”.
Inizialmente l’autore era restio a portare la sua storia sul grande schermo. Pozzo di Borgo rifiuta infatti un iniziale interessamento della giornalista e produttrice televisiva Mirelle Dumas, come ha spiegato al quotidiano francese Allociné: “Non me la sono sentita, non ho avuto il coraggio di fare qualcosa di triste…Non era un granché per persone già distrutte o escluse“. Prima di accettare lo scrittore ha voluto essere rassicurato che Quasi amici sarebbe stata una tipica commedia francese, e non un dramma triste sulla sua condizione
Morto a 72 anni l’imprenditore
Philippe è stato imprenditore e uomo d’affari francese. Gli ultimi anni della sua vita li ha vissuti a Marrakech, in Marocco. La notizia della sua morte è stata data al quotidiano “Le Figaro”. L’uomo che si è spento all’età di 72 anni, rimase paralizzato a seguito dell’incidente di parapendio poco dopo la scomparsa della sua amatissima moglie, affetta da una rara forma tumorale. Dopo l’incidente, era diventato il patrono dell’associazione “Soulager mais pas tuer”, che si batte in particolare contro l’eutanasia. Nel 2016 accettò anche di fare i testimonial di UP for Hummanness, dedicata all’integrazione professionale delle persone con disabilità.