(Adnkronos) – Ipertrofia prostatica benigna, tumore della prostata, incontinenza urinaria, calcolosi urinaria, disfunzione erettile e infertilità. Sono solo alcune delle patologie dell’apparato urinario che hanno un “impatto sociale ed epidemiologico molto rilevante. Per questo motivo informazione e prevenzione svolgono un ruolo fondamentale”. Così all’Adnkronos Salute Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia (Siu) e rettore della Clinica urologica dell’Università di Foggia, in occasione della Giornata dell’Urologia che si svolge oggi. ‘Siu Risponde’ è il servizio che la Società scientifica mette a disposizione attraverso l’help desk [email protected] per fornire una consulenza indicativa all’utente e rispondere a quesiti su patologie urologiche attraverso i propri soci, contribuendo così a rafforzare la percezione dell’urologo come promotore del benessere dell’individuo.
“Con questa iniziativa – spiega Carrieri – vogliamo sensibilizzare le persone e far capire che prevenire è sempre meglio che curare: ci sono vantaggi enormi per i pazienti in termine di quantità e qualità di vita e allo stesso tempo per il Ssn perché conviene molto di più investire in prevenzione piuttosto che in cure per patologie ormai in fase molto avanzata”.
Tra le malattie dell’apparato urinario che interessano gli uomini “dopo i 50 anni, ci sono l’ipertrofia prostatica benigna che colpisce 5 uomini su 10, la disfunzione erettile che affligge 6 uomini su 10″ e il tumore alla prostata, “il cancro più diffuso in Italia e nel mondo ma che possiamo intercettare in tempo con un semplice esame del sangue, l’esame del Psa, e una vista urologica”. Se “interveniamo precocemente – rimarca l’esperto – riusciamo a curare e guarire definitivamente il paziente dal tumore. Se, invece, il paziente si rivolge allo specialista quando il cancro alla prostata ha già dato segni di sé, a quel punto è troppo tardi. Per sconfiggere il tumore tempestività, prevenzione, visite e controlli sono importantissimi”.
Ma l’Urologia si occupa di problematiche altrettanto diffuse, tra cui “la calcolosi urinaria – sottolinea Carrieri – che rappresenta la prima causa di acceso ai pronto soccorso, e l’incontinenza urinaria di cui soffrono molte donne dopo i 50 anni di età che pensano sia giusto utilizzare gli assorbenti. In realtà, non è così. Noi urologi abbiamo tantissime soluzioni mediche e chirurgiche per far fronteggiare questo disturbo”.
Per Carrieri, è di grande impatto sociale anche la “disfunzione erettile” che affligge “6 uomini su 10 dopo i 50 anni di età. Una condizione che crea grandi problematiche alla vita della coppia, per cui sempre più uomini non danno per scontato il fatto di non poter avere più rapporti sessuali dopo una certa età e si rivolgono a noi urologici per trovare rimedi per la disfunzione erettile. E di rimedi ce ne sono tantissimi, farmacologici, come le famose pillole per l’impotenza, sino ad arrivare a soluzioni più estreme quali le protesi peniene”. Infine, conclude, “si parla tanto di infertilità e denatalità. In Italia lo scorso anno sono nati meno di 400mila bambini, pochissimi, probabilmente perché la qualità dello sperma degli uomini italiani è di peggiore qualità rispetto al passato”.