Adesso non lo conosce più nessuno, Davide Casaleggio. Sia chiaro: lungi da me voler difendere il figlio di Gianroberto. Lo ebbi a uno dei miei eventi, per uno speech a porte chiuse. Il video che proiettò era indubbiamente stimolante, viceversa l’eloquio assai stringato, e il social time prima e dopo molto difficile. Comunque, oggi Davide Casaleggio, che ha lasciato il M5S, mi sta simpatico. E’ come quando una squadra comincia a perdere tre a zero, alla fine tendi a tifare per lei anche se sai benissimo che non si merita di vincere e che non vincerà mai.
M5S: la fine di Davide Casaleggio, il “figlio di”
Come può il figlio di Casaleggio andare avanti nella sua battaglia solitaria con le sole ragioni di essere il figlio di Casaleggio? Impossibile, e pure ingiusto. Quindi Davide Casaleggio perde e perderà, perché così funziona la vita. Peraltro, non mi hanno mai convinto le carriere dei figli di, se non in rarissimi casi. Però mi convincono ancor di meno quelli che fino all’altro ieri si prostravano, nel M5S, quelli che adoravano lo scettro del potere (un po’ molle, sia consentito dirlo) di Davide Casaleggio.
Davide Casaleggio: il potere M5S a Giuseppe Conte
Un potere molle, ma pur sempre potere. Non c’era parlamentare M5S che in privato non si mettesse le mani nei capelli scuotendo la testa, ma che poi pubblicamente non incensasse il figlio del grande Gianroberto. Un po’ più piccolo, ma figlio del grande. Poi sono entrati nella scatoletta di tonno, e se lo sono pure mangiati, e ci vorrebbero rimanere. E l’unico modo è consegnare al democristiano Giuseppe Conte il comando e la guida.
E Davide Casaleggio? Si può tranquillamente archiviare. E nessuno che chieda scusa per tutti quei post e quei tweet nei quali Casaleggio Jr. veniva non solo digerito, ma incensato. Piccoli segnali di ipocrisia. A pensarci bene, neppure i più importanti.
Ma oggi, con la fine di Davide, mi viene da pensare che Golia non mi è mai stato simpatico….