Silvio Berlusconi è morto. E chi avrebbe mai creduto potesse succedere davvero? Il Cavaliere si è spento al San Raffaele di Milano, 86 anni compiuti. Già infuriano, come prevedibile e previsto, le polemiche sul modo in cui lo si dovrebbe ricordare. L’unica certezza è che non ce ne dimenticheremo tanto presto. Anzi, mai. In questa giornata di lutto, proponiamo un requiem cabarettistico con le sue migliori (e peggiori) uscite pubbliche. Tra barzellette, siparietti tv e battutacce, il leader di Forza Italia si è sicuramente distinto come zebra a pois nel pressoché serioso panorama politico nostrano e internazionale. Chi oggi celebra la sua dipartita, a prescindere dall’opportunità morale di farlo, non è ancora riuscito a trovare una boutade all’altezza di quelle che Berlusconi ha regalato, spesso mettendo in imbarazzo l’intero Paese, in carriera. In morte di uno showman, procediamo.
Silvio Berlusconi, l’epica spolverata contro Travaglio è storia della tv
Silvio Berlusconi, chissà se un giorno qualcuno troverà per ricordarlo parole che non facciano infuriare nessuno. Dubitandone fortemente, impossibile non commemorare un altissimo momento di televisione di cui il Cavaliere si rese protagonista dieci anni fa. Ospite in studio a Servizio Pubblico, talk politico condotto da Michele Santoro, si è esposto al fuoco incrociato del giornalista e di Marco Travaglio. Silvio Berlusconi che pulisce la sedia prima di mettercisi sopra al posto di Travaglio è un’immagine scolpita nella memoria collettiva. Anche quanto avvenuto nei minuti precedenti a quel momento, comunque, non è stato niente male. Con il Cavaliere che, davanti a un’invettiva infuocata di Santoro sorride domandandogli: “Ma lei ha fatto l’Università o le Serali?”. Risposte agli attacchi: zero. Unico vincitore del confronto: assolutamente sì. Chiude il siparietto con una frase forse sottovalutata: “Voi non sapete neanche scherzare”, mentre un infervoratissimo Travaglio prosegue a elencargli la lista di tutti i suoi reati, certificati o possibili. È sostanzialmente questo che da sempre manca alla Sinistra: la capacità di scherzare. Avete mai visto Pierluigi Bersani, al netto di qualche colorita metafora, ridere? Saremo pure un Paese di cialtroni, ma l’attitudine da showman di Silvio Berlusconi è uno dei motivi per cui ha resistito a lungo nel cuore di così tanti milioni di italiani. Certo, in questo, il fatto di possedere tre reti televisive ha contribuito assai.
Silvio Berlusconi: “Il Paradiso? Lo trasformerò in Società per Azioni”
Si è spento Silvio Berlusconi, ma sarà molto difficile liberarsi di lui. YouTube è zeppo di video- compilation con le sue gesta più hardcore. Impossibile orientarsi ma prima, molto prima, diciamo pure alle origini del “Male”, fu il Bagaglino. Lo show di Pierfrancesco Pingitore si dice che oggi stia per tornare in tv, in casa Rai. Ma originariamente è stato il miglior mezzo di propaganda possibile, congegnato dallo stesso Berlusconi. Oltre alle bellissime desnude, comunque marchio di fabbrica del Biscione, sfilavano su quel palco macchiette di tutti i politici più rilevanti del tempo. Almeno una generazione di (futuri) elettori è cresciuta senza saper distinguere, fin dalla più tenera idea, la Signora Coriandoli da Antonio Di Pietro. Magia. Di quei fasti, oggi rimane poco. A parte il recente “pullman di tr0ie” promesso al Monza Calcio in caso di risultati sportivi soddisfacenti sul campo. Impermeabile e alieno a qualsiasi concetto di body shaming, Berlusconi, intercettato, ha dato della “cul0na inchiavabile” ad Angela Merkel, mentre tutti ricordiamo il ferale affronto a Rosy Bindi: “Più bella che intelligente”. Scorrono davanti ai nostri occhi, le corna fatte con le mani sulle teste dei vari capi di Stato a innumerevoli G8. O quella volta in cui proprio da loro si fece attendere, parlando concitato al telefono (si vocifera, con l’igienista dentale Nicole Minetti). Solo nel marzo dello scorso anno, il matrimonio-non matrimonio con Marta Fascina, 33 anni. Per i nostalgici, su Spotify esiste un podcast con le “migliori” barzellette di Berlusconi. Aveva scherzato spesso anche sulla morte, immaginando di trasformare il Paradiso in una Società per Azioni. Se il New York Times ha ragione, se ne è andato un grandissimo showman.