Perché leggere questo articolo? Sulla vita e la morte di Silvio Berlusconi si è già detto e scritto tutto e il contrario di tutto. Ma i numeri, le contingenze storiche e l’ultimo saluto possono dirci qualcosa della rilevanza del Cavaliere.
“Un popolo intero trattiene il respiro e fissa la bara / Sotto al palco e alla fotografia“. Da Berlinguer a Berlusconi ce ne passa. Passano trent’anni di storia e due uomini che, politicamente e antropologicamente, non potrebbero essere più distanti. Quello che la vita ha separato, in qualche modo, la morte potrebbe unire. I funerali di Berlinguer, l’11 giugno 1984, e quelli di Berlusconi del 14 giugno 2023 rivelano un tratto comune: sono uno spartiacque della storia italiana. L’estremo saluto a un personaggio pubblico in qualche modo ne rivela la rilevanza. Nel caso di Berlusconi, il funerale non è che l’ultimo di una lunga serie di avvenimenti storici che hanno riguardato una vita importante, forse più di qualunque altra. Oltre ai funerali, altri eventi e numeri rivelano che è stato l’italiano più importante della nostra vita. Non è un giudizio qualitativo, ma quantitativo e contingentato.
Il numero che più di tutti rende l’idea di Berlusconi
Con 3.339 giorni trascorsi a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi è la persona che ha ricoperto più a lungo la carica di presidente del Consiglio. Tra il 1994 e il 2011 è stato quattro volte premier. Con una durate media del mandato che lo rende secondo solo a Matteo Renzi. Non esistono eguali nella storia repubblicana. Per trovare un Presidente del Consiglio più longevo, bisogna tornare indietro a Giolitti o… al Ventennio.
Ma il numero più impressionante del “ventennio” berlusconiano è il numero di voti presi dal Cavaliere. Tra il 1994 – anno della scesa in campo – e le ultime elezioni dello scorso 25 settembre, Forza Italia ha ottenuto più di 200 milioni di voti. Considerando che il partito è diretta emanazione del fondatore, è possibile ritenere che Berlusconi sia stato l’italiano più votato di sempre.
L’uomo e gli eventi più importanti della storia recente italiana
Berlusconi può dunque essere considerato l’uomo più importante della Seconda repubblica. Anche solo per il semplice fatto di essere stato alla guida del paese nei momenti più importanti della storia, dopo che Tangentopoli tra il 1992 e il 1993 spazzo via la classe dirigente e i partiti che fondarono la Repubblica.
Berlusconi si è trovato a gestire – se bene o male, lo avete già deciso in cuore vostro, molto prima della morte del Cavaliere – i tre avvenimenti spartiacque della storia recente italiana. Era al governo durante quei quattro giorni, tra il 19 e il 22 luglio del 2001, che col G8 di Genova cambiarono la storia del nostro paese. Poco mesi dopo era ancora in sella quando l’11 settembre sconvolse il mondo, che in un attimo scoprì come la storia dopo la Guerra fredda fosse tutt’altro che finita. Anche, e forse più di ogni altro, il momento in cui Berlusconi fu allontanato dal potere dopo vent’anni ne rivelano l’importanza. A provocare la caduta del Cavaliere, nel novembre del 2011, fu la crisi del debito sovrano, l’evento contemporaneo che forse più di tutti ha impattato sulle nostre vite.
Berlusconi e le nostre vite
Odiare o amare, ma non ignorare. Una rappresentazione plastica della rilevanza di Berlusconi è arrivata delle sue esequie in piazza Duomo. Bandiere e cori, strade chiuse e maxischermi, funerali di stato e contestatori. Berlusconi è stato divisivo, ma imprescindibile per la nostra storia recente. A rendere l’idea dell’inesorabilità di Berlusconi nelle nostre vite sono stati i “coccodrilli” dei quotidiani nel giorno successivo alla sua dipartita. Anche un giornalista tutt’altro che tenero con Berlusconi in vita, come Massimo Gramellini, non ha potuto far altro che constatarne l’onnipresenza nel momento del editoriale-commiato “Vivere con Berlusconi“. «Prova a parlare d’altro, mi scongiuravano i lettori, ma non esisteva argomento in cui non c’entrasse Berlusconi. La politica? Lui. Il calcio? Lui. La tv? Lui. La pubblicità? Lui. Il cinema? Lui. La cronaca rosa? Lui. La giudiziaria? Lui. L’economia? Lui, lui, lui». Non c’è niente da fare: Berlusconi è stato parte integrante delle nostre vite. E’ stato l’italiano più importante che abbiamo vissuto.