Io oggi non commenterò la barbarie del Movimento 5 Stelle e del suo presidente Giuseppe Conte, uno dei peggiori leader che l’Italia ha vissuto sulla sua pelle nel suo momento più duro e difficile e aspro della pandemia. E non commenterò neppure la celebrazione un po’ stucchevole del corpo e delle opere del Cav, tanto melensa da risultare ovviamente irreale (e come potrebbe essere differentemente?)
Non commenterò l’atteggiamento di Elly Schlein e del Pd, inappuntabile, giusto
Non commenterò l’atteggiamento di Elly Schlein e del Pd, inappuntabile, giusto, rispettoso sia dell’avversario che di alcuni dei suoi elettori – per inciso molto peggiori con l’odio che è sgorgato da tutti i pori travalicando la decenza (una domanda: ma perché non se ne vanno nel M5S?) Io vorrei in effetti oggi solo commentare una sedia a rotelle con sopra un uomo stanco, che probabilmente non capisce più bene la realtà, ai margini politici del suo partito, che ha fatto errori politici nella sua senilità.
Bossi, oggi è la sua fragilità, vicina al feretro del suo amico-nemico, che mi colpisce di più
Un uomo che ha vissuto la vecchiaia nel modo opposto a Berlusconi: non riverito, a volte non rispettato, sicuramente quasi dimenticato: Umberto Bossi. Oggi è la sua fragilità, vicina al feretro del suo amico-nemico, che mi colpisce di più. Quella sua sedia a rotelle e quel rimanere da solo sul sagrato, come nella sua vita.