Chiara Corbella Petrillo è una storia che ha fatto il giro del mondo. Nata e cresciuta a Roma, Chiara ha dato alla luce il suo bambino scegliendo di sacrificare la sua vita. Così per le i è già iniziato il processo di beatificazione.
Chiara Corbella, chi era
Chiara Corbella Petrillo è nata a Roma il 9 gennaio 1984. La sua è una vera e propria storia di santità e sacrificio. Legata alla fede fin da piccola, dall’età di cinque anni Chiara frequenta una comunità del Rinnovamento nello Spirito. La sua vita si è spezzata per sempre a 28 anni nel 2012 e nel 2017 è stata avviato per lei il processo di beatificazione. Sposata con Enrico Petrillo il 21 settembre 2008, era incinta di suo figlio Francesco, quando le fu diagnosticato un tumore.
Sul sito web a lei dedicato (chiaracorbellapetrillo.org), infatti, si legge che la donna scopre di essere incinta nel 2008, tornata dal viaggio di nozze. “Le ecografie mostrano però una grave malformazione. Alla bambina, cui verrà dato il nome di Maria Grazia Letizia, viene diagnosticata un’anencefalia. Chiara Corbella Petrillo e il marito scelgono di portare avanti la gravidanza e la piccola, che nasce il 10 giugno 2009, muore dopo poco più di mezz’ora”.
Qualche mese dopo Chiara è nuovamente incinta. “A questo bambino, cui verrà dato il nome di Davide Giovanni, viene però diagnosticata una grave malformazione viscerale alle pelvi con assenza degli arti inferiori. Anche lui morirà poco dopo essere nato, il 24 giugno 2010”. Per il suo terzo bambino, Francesco che è nato sano nel 2011, Chiara decide di rifiutare le cure del cancro per portare avanti la gravidanza. Appena tornata a casa, comincia chemioterapia e radioterapia ma il tumore si estende comunque a linfonodi, polmoni, fegato e persino all’occhio destro, poi coperto per limitare le difficoltà visive. Muore il 13 giugno 2012.
Perché le sarà intitolata una strada di Roma
Corbella per il suo sacrificio vedrà una strada di Roma chiamata con il suo nome. “Per salvare il suo terzo figlio Francesco, dopo averne persi già due in passato, Chiara Corbella decise di non curare il cancro che la stava colpendo per portare avanti la gravidanza. Una storia straziante, di una sofferenza indicibile – ha ricordato l’assessore capitolino Tobia Zevi, con un post pubblicato sui propri canali social – Scomparsa nel 2012, Roma le dedicherà un luogo della città per portare avanti la sua memoria”.
“La storia, la vita e le opere di Chiara Corbella hanno avuto un’ampia eco a livello nazionale e internazionale” si legge nell’atto votato in Campidoglio. La richiesta di procedere all’intitolazione era stata portata in Aula Giulio Cesare dal gruppo di Fratelli d’Italia. “La sua vita è diventata un esempio per tantissime persone, in particolare tra le giovani generazioni, affermandosi come modello di speranza e amore per la vita e la famiglia” si legge sempre nel provvedimento approvato a larga maggioranza dai consiglieri comunali. Ed è per questo che “ è opportuno che Roma Capitale le renda omaggio” anche “in vista della celebrazione del prossimo Giubileo universale della Chiesa cattolica nel 2025”.