Yevgeny Prigozhin è vivo o morto? Le ipotesi dell’ex generale americano Robert Abrams sul leader del gruppo Wagner: “Incontro simulato, dubito che lo rivedremo mai pubblicamente”. Cosa è successo davvero all’oligarca russo?
Il destino di Prigozhin, è vivo o morto? L’ex generale Abrams: “Incontro simulato”
Sono passate alcune settimane dall’ammutinamento e tentato golpe contro la Russia di Yevgeny Progozhin e del suo gruppo mercenario Wagner. Da allora si sono perse le tracce dell’oligarca russo, secondo gli ultimi aggiornamenti “rifugiato” in Bielorussia dopo l’incontro con il Presidente Vladimir Putin che ha messo fine alla sua marcia su Mosca. L’ex generale americano Robert Abrams, intervistato da ABC News, non è convinto che Prigozhin se la sia cavata: “Sarei sorpreso se trovassimo effettive prove dell’incontro tra Putin e Prigozhin. Secondo me è stato un incontro simulato. La mia valutazione personale è che dubito che rivedremo Prigozhin in pubblico. Penso che verrà nascosto da qualche parte, mandato in prigione o “gestito” in un altro modo. Non credo che lo vedremo mai più”. Per Abrams le opzioni sono ben poche: “Non penso sia ancora vivo. E se lo è, è in prigione”.
Sulla controffensiva ucraina: “Più lenta del previsto, i russi sono preparati. Sarà una battaglia dura”
L’ex generale ha poi detto la sua per quanto riguarda la controffensiva ucraina, che è ora nelle sue fasi iniziali dopo ben 500 giorni di conflitto. Per Abrams si apre una fase difficile della guerra: “Beh, secondo l’opinione dello stesso Presidente Zelensky, non sta procedendo velocemente come speravano tutti. Ma vanno capite alcune cose. I Russi hanno preparato le loro difese e conoscono molto bene il terreno. Dopo oltre un anno si sono trincerati. Sono un nemico difeso da innumerevoli campi minati, fossati, ostacoli anticarro con bersagli per l’artiglieria ben visibili sopra di essi. Alla fine, stiamo parlando di un nemico molto agguerrito. Sarà difficile, come ho già detto in passato, li aspetta una dura battaglia. Chiaramente, però, lo slancio è a favore delle forze armate ucraine“.