Il più attivo ed eccentrico è Giovanni Bello da Cerreto d’Esi, in provincia di Ancona. Ma non mancano altri seguaci nel club di chi presenta più assiduamente petizioni alla Camera. Una piccola squadra di uomini e donne che, per qualsiasi problema riguardi la società italiana, si rivolge al Parlamento con lo strumento della petizione. E chiede di tutto. Petizioni che vengono assegnate alle relative commissioni per poi morire tra gli scaffali dei palazzi romani.
Il recordman è Giovanni Bello
Petizione per chiedere aumento degli stipendi e delle pensioni per contrastare l’aumento dei prezzi. La si trova depositata alla Camera e assegnata il 9 giugno 2023 all’X COMMISSIONE (Attività produttive) e XI COMMISSIONE (Lavoro). Firmata: Giovanni Bello da Cerreto d’Esi (Ancona). Petizione per l’apertura di nuove case da gioco e l’abolizione dei limiti alla pubblicità dei giochi. Assegnata il 2 maggio 2023 alla VI COMMISSIONE (Finanze) e X COMMISSIONE (Attività produttive). Firmata: Giovanni Bello da Cerreto d’Esi (Ancona).
E l’elenco potrebbe proseguire a lungo. Tante sono le petizioni presentante alla Camera da Giovanni Bello, l’uomo che sussurra al Parlamento. A cui chiede di tutto.
Giovanni Bello, infatti, come racconta nella bio del suo Twitter, “non ha mai lavorato”
Sfogliando l’elenco delle petizioni presentate alla Camera, rese pubbliche sul sito del Parlamento, il suo nome ricorre quasi ogni mese. Il sig. Bello si sveglia, ha un’idea per cambiare l’Italia, se non il mondo, e invia una petizione. Un’attivista dei vecchi tempi, potremmo dire. O anche qualcuno che ha molto tempo libero: Giovanni Bello, infatti, come racconta nella bio del suo Twitter, “non ha mai lavorato”. E poi aggiunge: “Fra il 1989 e il 2023 sono state pubblicate 268 mie lettere”. Non sappiamo dove e chi siano rivolte, ma di certo sul portale della Camera tutte le sue richieste sono ben leggibili.
Passa, con versatilità, dall’ambiente alle attività ludiche fino ai diritti dei lavoratori
Tra le più recenti, il 5 luglio è stata assegnata alla commissione preposta la petizione che “chiede di vietare l’installazione di nuove pale eoliche e di rimuovere quelle già realizzate”. Giovanni Bello ha una richiesta per ogni tema. Passa, con versatilità, dall’ambiente alle attività ludiche fino ai diritti dei lavoratori. Ha chiesto, anche “nuove disposizioni in materia di chiusura degli esercizi commerciali nei giorni festivi”.
Cambiamo commissione, passando all’XI Lavoro Pubblico e Privato, e il nostro uomo delle petizioni non fa sentire la sua assenza. A maggio 2023 chiede l’estensione delle tutele dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori a tutti i lavoratori e chiede la riduzione dell’orario di lavoro settimanale e giornaliero, la limitazione del lavoro notturno e l’aumento dei giorni di ferie. Un vero e proprio sindacalista. Che spesso si lascia andare a proposte di grande cattiveria come quella con cui chiede “l’abolizione dell’obbligo di assumere persone invalide da parte di aziende private”. Il sig. Bello è in fiume in piena di proposte. Chiede una “nuova disciplina dell’esercizio della prostituzione”, “la possibilità di difendersi in giudizio senza il patrocinio di un avvocato”, “l’abolizione dell’obbligo di iscrizione a ordini professionali”. E queste sono solo alcune delle petizioni assegnate alla Commissione giustizia negli ultimi due mesi.
La geopolitica secondo il sig. Bello
Poteva esimersi da riflessioni di natura geopolitica? Assolutamente no. E così il Bello di Cerreto d’Esi chiede “iniziative per la fuoriuscita dell’Italia dalla NATO, dall’ONU e dall’Organizzazione mondiale della sanità”. Dalla proposta emergerebbe il ritratto di un complottista nazionalista ma, attenti, il recordman di petizioni non ama le dittature. In un’altra petizione, chiede “iniziative per l’introduzione di nuove sanzioni nei confronti dei regimi dittatoriali”.