Twitter resta un posto fantastico per assistere alle beghe tra giornalisti. L’ultima delle tante quella tra Michele Arnese, direttore di StartMag, e Paolo Madron, alla guida del rinato Lettera 43.
Oggetto della contesa la presenza del gruppo Toto tra i soci del giornale di Madron
Oggetto della contesa la presenza del gruppo Toto tra i soci del giornale di Madron, un dato lanciato da Arnese come rumors su Twitter. Ecco cosa ha scritto il capo di StartMag sul social che, con Musk, è ora rappresentato da una X: “Rumors: Nuovo socio di Paolo Madron in Lettera 43 è il gruppo Toto (che da oltre 40 anni lavora nell’ambito delle opere infrastrutturali complesse, sia stradali che ferroviarie)”.
Quella che per Arnese è una notizia, per Madron è roba vecchia
Quella che per Arnese è una notizia, per Madron è roba vecchia. La sua risposta nei commenti è piccante: “Capisco che il tempo sia anche una categoria dello spirito, ma è socio dal 2021. Fossi in voi farei uno sforzetto per essere più sull’attualità”. Arnese rilancia: “Ah, non lo sapevo. A me pareva una notizia. Se la cosa era già nota e pubblica, chiedo scusa. Allora, però, a questi pezzi forse bisognava specificare che si parlava di un socio. O no?”.
Strada dei Parchi, controllata da Toto, è stata risarcita della cifra di 2,3 miliardi
E allega screen di titoli di articoli di Lettera 43 che nominano il gruppo presieduto da Carlo Toto, imprenditore attivo nel campo delle costruzioni stradali e delle grandi opere. Che è stato recentemente al centro di una serie di contenziosi. Proprio ieri Strada dei Parchi, controllata da Toto, è stata risarcita della cifra di 2,3 miliardi della concessione delle autostrade A24 e A25 come asseverato da “un professionista di elevato standing e con esperienza specifica nel settore”. Una vicenda, quella della revoca della concessione, che Lettera43 ha raccontato definendo un “suicidio” il passaggio con cui il “ministro Enrico Giovannini aveva espropriato ai Toto la concessione delle autostrade A24 e A25. Nel pezzo uscito l’11 luglio 2022, a firma di Marco Zini, il giornale di Madron si interrogava su un altro step dubbioso da parte del Governo “Ma come? Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avanza riserve sul comportamento di Strada dei Parchi, la società del gruppo Toto che una ventina di anni fa aveva vinto al gara europea con cui si era privatizzato la gestione della Roma-L’Aquila (dopo due fallimenti Anas, che ora, nemesi al contrario, torna a gestirla), e anziché verificare le controdeduzioni del concessionario e poi decidere se ci sono o meno gli estremi per intervenire, prima revochi la concessione e poi scrivi tranquillamente in un testo parlamentare che stai ancora esaminando le carte?”.
Insomma Arnese fa intendere che il giornale di Paolo Madron abbia trattato con i guanti la vicenda di Toto
E ancora: in un altro articolo, riportato da Arnese tra gli screen in risposta a Madron, Lettera 43 si concentrava sul mancato sblocco del Piano Economico Finanziario per permettere a Strada dei Parchi, concessionaria del gruppo Toto, di “ristrutturare quei 280 km che uniscono Roma con l’Abruzzo”. Il blocco, secondo il pezzo, causerebbe danni agli utenti ma anche alla stessa società, “dato che l’ammontare delle manutenzioni straordinarie arriverà a fine 2022 a circa 160 milioni, di cui 90 quest’anno, a fronte dei 28 milioni stabiliti dalla convenzione per la manutenzione ordinaria annua”.
Insomma Arnese fa intendere che il giornale di Paolo Madron abbia trattato con i guanti la vicenda di Toto poichè questo è socio di minoranza. Madron, però, reagisce in modo deciso:“Sono azionisti di minoranza, assieme ad altri. se ti prendi i bilanci lo vedi. Per caso il Corriere delle sera quando cita Della Valle, Unipol o Mediobanca specifica che sono azionisti del giornale? Su Arnese, dedicati a miglior cause“. Arnese incassa e colpisce nuovamente postando un nuovo articolo di Lettera dal titolo: “Strada dei Parchi, dopo l’anticipo del risarcimento del Mit si apre la partita sulla concessione”. E aggiunge in didascalia: “Io al posto tuo un inciso lo avrei messo anche in questo pezzo. Comunque ok, ora mi dedico a cause migliori. Grazie del suggerimento“. Arnese non mollla. Qualche ora dopo affonda i canini: in un post, chiamato “pensierino del giorno”, accusa il giornale “che per anni promuove una campagna stampa pro azienda X in un contenzioso con lo Stato, senza specificare mai che la medesima azienda X è socia al 25% del giornale” di non fare un “corretto e buon servizio ai lettori”.
Insomma uno scazzo tra direttori su un tema, quello dei rapporti tra articoli di giornale, soci o sponsor, di cui spesso si discute tra addetti ai lavori. Ma gli scambi di accuse, battute attacchi tra giornalisti spesso non riguarda solo il loro lavoro.
Stefano Feltri vs Mattia Feltri vs Maurizio Crippa
Ma anche quello dei colleghi. In un editoriale pubblicato su La Stampa, Mattia Feltri racconta dei suoi trent’anni di amicizia con Filippo Facci, al centro dello scandalo che lo ha portato fuori dalla Rai. Il figlio di Vittorio racconta scene simpatiche tra colleghi di redazione come quando Facci si è improvvisato birillo ed è caduto a terra colpito da una palla da bowling. Stefano Feltri, silurato da De Benedetti come direttore del Domani, commenta l’editoriale così: “Se in trent’anni di amicizia sono questi gli aneddoti più significativi, direi che il mio quasi omonimo avrebbe fatto un servizio migliore alla (sua) causa evitando proprio di scrivere… “. Tweet che non rimane nel silenzio. Arriva il commento di Maurizio Crippa, vice-direttore del Foglio: “Se il tuo intelligente commento non è in grado di cogliere i molti e sottili sottotesti di un genere giornalistico che si chiama corsivo te ne puoi andare a zappare”. E via con un altro battibecco tra giornalisti sul palcoscenico social di Elon Musk.