Perché questo articolo ti potrebbe interessare? Dall’1 al 6 agosto Lisbona vedrà l’arrivo di migliaia di giovani provenienti da tutto il Mondo per la GMG, la Giornata Mondiale della Gioventù. Tra i temi: ecologia e solidarietà. Cosa si aspetta il cristianesimo progressista dalla GMG di Lisbona?
Lisbona si è preparata per mesi alla XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù, l’incontro dei giovani cattolici con il Papa. Posticipata di un anno per via della pandemia, l’iniziativa originata da Giovanni Paolo II e ora portata avanti da Francesco è alle porte.
Tra i temi troviamo un’attenzione al Pianeta e all’ambiente, a partire dall’enciclica Laudato sì scritta dal pontefice nel 2015. Viene quindi incoraggiata la piantumazione di alberi in comunità locali, si propongono delle alternative vegetariane e vegane per i pasti, ci si propone di ridurre fortemente l’uso della plastica. È stato inoltre sviluppato un calcolatore dell’impronta di carbonio. Lo strumento copre le attività svolte dai pellegrini dal punto di origine fino alla conclusione della GMG.
Alla luce di questa organizzazione, che si mostra propositiva verso alcune questioni scottanti della contemporaneità, quali sono le aspettative del cristianesimo progressista?
Un’ecologia attenta agli animali
Il diacono Marco Ruggeri, tra i promotori della comunità cristiana di base antispecista All brothers – All sisters, si esprime su uno dei temi della GMG di Lisbona – l’ecologia integrale – e sulla necessità di un approccio antispecista, che guardi al mondo animale con attenzione.
“Purtroppo, nella comunità ecclesiale, ancora si fatica a considerare gli animali fra i poveri che più soffrono e che più hanno bisogno di attenzione e protezione e la dottrina cattolica, ancorata ad un antropocentrismo di dominio, non si pone una domanda fondamentale: Il problema degli animali non è Possono ragionare? né Possono parlare?, ma Possono soffrire?, come sostiene il filosofo Jeremy Bentham.
Personalmente, resto convinto che l’approccio antispecista sia quello che meglio accoglie la volontà di un Dio che per la nostra fede si è fatto creatura. Il cristianesimo continua a mostrare un volto radicalmente antropocentrico, con l’essere umano unica creatura a immagine e somiglianza con Dio, al centro della creazione, autorizzato a servirsi e sfruttare a piacimento animali e ambiente. Cristianesimo e antispecismo potrebbero così apparire come assolutamente inconciliabili (e per il magistero ufficiale lo saranno ancora a lungo), ma non è così.
Possano i giovani della GMG, diventare gli amici e i custodi di tutte le creature di Dio”.
Ascoltare la voce dei giovani
Al centro delle parole di Carmine Taddeo, del Progetto Giovani Cristiani LGBT, c’è il cambiamento. “Se dovessi dire in una parola cosa vorrei che cambiasse con questa GMG è luce. Luce per chi è LGBTQ+. Luce per chi non lo è e impara a conoscere la comunità. E Luce per imparare a riconoscere Cristo in maniera vicendevole”.
Umberto Perrone della GiFra (Gioventù Francescana) di Avellino si concentra sulla necessità di fare rete, di percepire il senso di comunità. “Le mie aspettative per questa GMG sono poche e semplici. Il papa ha chiamato tutti i giovani del mondo al fine di farli incontrare con un’altra generazione, in modo tale da camminare insieme verso un obiettivo comune. Almeno queste sono le premesse con cui mi è stata presentata questa Giornata Mondiale della Gioventù”.
“Trattandosi di un evento mondiale – prosegue Perrone – non mi aspetto delle formazioni all’avanguardia, in quanto c’è da riconoscere che non tutti gli Stati hanno raggiunto la medesima maturità in merito ai problemi della chiesa (Italia in primis). Tuttavia, spero comunque che i temi scelti siano trattati con intelligenza. Una cosa che spero e mi aspetto è creare nuovi contatti, anche a livello internazionale, che siano in grado di darmi una visione alternativa in merito alle tematiche che quasi quotidianamente trattiamo in fraternità. Soltanto questo ripagherebbe il viaggio, perché la possibilità di fare rete è una ricchezza da non sottovalutare. Per il resto non vedo l’ora di vedere Lisbona e spero di potermi godere una buona parte della città”.
La compenente giovanile alla GMG di Lisbona
La centralità della componente giovanile e delle sue spinta emerge dalle dichiarazioni di Silvia Orlandini dell’équipe nazionale di Azione Cattolica e Andrea Giudice, vice del gruppo giovani di La Spezia-Sarzana-Brugnato. “Il pontificato di Francesco ha mostrato fin da subito uno spirito accogliente ed inclusivo e le GMG ne sono una chiara manifestazione: questi eventi si sono rivelati un’occasione privilegiata per mettersi in ascolto dei desideri, delle tematiche e delle preoccupazioni maggiormente sentiti dai giovani dell’attuale mondo globalizzato.
Siamo fiduciosi che le catechesi che ci verranno propose aiuteranno a leggere il Vangelo con occhi nuovi, per vedere la luce di perenne novità che le parole di Gesù portano nelle nostre vite e nel mondo.
Come giovani di Azione cattolica, ci auguriamo di ascoltare a Lisbona parole che invitino le nuove generazioni a impegnarsi sempre per i loro diritti, la giustizia sociale, il cambiamento climatico, la parità di genere e i fenomeni migratori al fine di costruire insieme una società basata sull’inclusione e la solidarietà”.
Uno sguardo disincantato alla GMG
Uno sguardo più disincantato è quello di Stefania Manganelli di Donne per la Chiesa.
“Se dalla GMG non mi aspetto proprio niente (di buono/utile/costruttivo), visto che l’aspettativa più vera sarebbe stata quella di un coraggioso stop, in favore di altro (numericamente e mediaticamente non evidente, ma di sicuro più evangelico) lo sguardo disincantato, concreto, essenziale che mi ha aiutato ad avere la compagnia di Donne per la Chiesa, negli ultimi anni, mi porta a riporre fiducia (non aspettative, ma fiducia) e speranza nelle GQG (giornate quotidiane dei giovani).
Come ha ben espresso Paola Lazzarini in un recente post personale su Facebook, anch’io con lei ‘quando incontro i giovani, e ho la fortuna di averne tanti in famiglia e intorno, e vedo la loro inquietudine, la loro ricerca, ma anche la varietà di modelli di vita possibile che hanno davanti, mi sento rassicurata… li guardo e ascolto i loro sogni infinitamente più vari, colorati e intensi dei miei e mi fa bene al cuore. Per fortuna la generazione migliore è sempre l’ultima‘”.
Paolo Urciuoli, francescano della GiFra di Avellino, in una riflessione pubblicata sul portale Vita consacrata, spiega ricordando la GMG di Cracovia:
“L’aria che si respira sa fortemente di chiuso, come di chiuso sa questa chiesa (checché se ne dica). L’impressione netta che ebbi fu di una logica del tipo: raduniamoci tutti per sembrare tanti, per sembrare forti. È un momento estremamente prepotente
Provo a spiegarmi meglio: la massa smisurata di persone non dà effettivamente l’idea del cattolicesimo per quello che è, ovvero un movimento in fortissima crisi ideologica e numerica. La GMG sembra un grosso tappeto sotto al quale nascondere la polvere di mille questioni mai risolte, forse mai affrontate”.