(Adnkronos) – Dopo l’impennata di chiamate e interventi del 118, aumentati del 20-30% a luglio, per patologie correlate al caldo, dal colpo di calore all’arresto cardiaco improvviso, “la situazione sta lentamente tornando alla normalità con l’abbassamento delle temperature e del livello di allerta. Ma dobbiamo preparaci per agosto”. A fare il punto con l’Adnkronos Salute è Marzio Balzanelli, presidente nazionale Sis 118.
“Non possiamo escludere che ad agosto ci sia un’ulteriore recrudescenza del fenomeno climatico e quindi nuove ondate di calore – afferma – Questo è il momento giusto per organizzarci e per evitare. come succede puntualmente nel nostro Paese, di essere presi di sorpresa davanti a situazioni che potrebbero essere prevenute. Bisogna prepararsi a un nuovo innalzamento delle temperature di agosto e soprattutto modificare la mentalità, non pensare di avere gli stessi stili di vita quando scattano gli allarmi rossi del clima ma adattare il proprio comportamento per non mettere a rischio la salute”.
“Il vero pericolo che il 118 si trova a dover gestire – spiega Balzanelli – è l’arresto cardiaco improvviso sulle spiagge. Ogni estate puntualmente si verificano interventi di soccorso in codice rosso per pazienti che vanno in arresto cardiaco improvviso. E, purtroppo, la gran parte non riusciamo a salvarli, perché ci si accorge troppo tardi di questa condizione oppure i soggetti sono in acqua e vanno incontro ad annegamento. Dunque, bisogna attrezzarsi per tempo – rimarca – con condotte su cui il 118 chiede attenzione, a maggior ragione in questi giorni di temperature ancora elevate”.
Ecco cosa fare per ridurre i rischi, elenca Balzanelli: “I pazienti con patologie cardiovascolari e respiratorie devono rivedere il dosaggio dei farmaci con il medico curante, vanno modulati a seconda delle temperature; bisogna idratarsi, bevendo acqua e sali minerali, privilegiando ai pasti alimenti ricchi di minerali come verdure e frutta; mantenere la testa, in particolare la nuca, bagnata e portare dei cappellini bianchi, anch’essi bagnati: questo favorisce il trasferimento del calore dal corpo all’esterno, è come avere un cuscinetto ammortizzatore raffreddante. E’ necessario evitare di bere alcolici: passare la notte in bianco fra locali e discoteche e continuare a bere il giorno dopo in spiaggia è un mix micidiale che scatena eventi sincopali, come vediamo in molti giovani che si collassano nelle spiagge”.
La ‘ricetta’ della Sis118 per mantenere idratato l’organismo è “sciogliere in un litro d’acqua un cucchiaino di sale da cucina, cinque cucchiai di zucchero, fatto salvo per i diabetici che devono consultarsi con il proprio medico, e il succo di sei limoni. Mescolare e bere subito un paio di bicchieri, il resto durante la giornata”. “Bere solo acqua non basta – avverte Balzanelli – quando una persona ha già una diluizione dei pochi sali minerali, perché ha sudato molto”.
“Quando non ci si sente bene – prosegue Balzanelli – la prima regola è mettersi in un ambiente fresco e ventilato. E’ importantissimo riconoscere il colpo di calore, tutti dovrebbero imparare a farlo. Sono due le caratteristiche fondamentali che devono far scattare l’allarme: uno psichismo alterato, cioè il soggetto diventa sonnolento o comincia a comportarsi in modo atipico, a dire cose strane; e l’arresto della sudorazione. Sono segnali di grave pericolo, davanti ai quali è necessario intervenire rapidamente – sottolinea – Il colpo di calore produce edema del cervello e può creare disfunzione multiorganica e multisistemica, può essere mortale se non riconosciuto per tempo e trattato”.
Cosa fare? “Dopo aver portato il soggetto in luogo fresco e ventilato – risponde il numero uno della Sis 118 – è necessario bagnarlo, avvolgendolo in panni umidi o innaffiandolo con dell’acqua o posizionando cubetti di ghiaccio, avvolti in un’asciugamano, ai due lati del collo, sotto le ascelle e a livello dell’inguine. Questa procedura di raffreddamento deve essere protratta almeno 20 minuti – raccomanda – in attesa che arrivi il 118, che va chiamato subito. E’ fondamentale che ci siano defibrillatori semiautomatici e che i bagnini siano addestrati a usarli e intervenire correttamente”. Ma più persone sanno usarli, meglio è. “I bagnanti dovrebbero conoscere come eseguire correttamente le manovre di rianimazione cardio-polmonare. Con l’iniziativa ‘lidi sicuri’, la Sis118 ha formato gratuitamente 3.500 bagnanti sulle spiagge italiane. C’è stata grande adesione all’iniziativa, la popolazione è stata molto ricettiva. E’ necessario incidere sulle condotte individuali per cambiare le cose”.