Reddito di Cittadinanza, proroga chiesta in Parlamento dalle opposizioni ma anche il mondo del sindacato e delle associazioni hanno attaccato il governo Meloni. Tensioni in aula con la ministra del Lavoro Calderone che è intervenuta sulla vicenda.
Reddito di Cittadinanza, proroga chiesta in Parlamento
Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha chiesto in Parlamento al governo di prorogare il Reddito di Cittadinanza: “Ripensateci, convocate un consiglio dei ministri, fermatevi, mandate un sms a tutte queste persone e chiedete scusa”. E il suo partito deposita una mozione alla Camera per ripristinare “con necessità e urgenza” l’erogazione del reddito di cittadinanza per le 169 mila famiglie che hanno ricevuto il messaggio telefonico di sospensione.
Anche il Pd chiede al governo di ripensarci: “C’è un problema di tempi — dice Maria Cecilia Guerra — : tre mesi nel nulla per coloro che sono in grave disagio sociale e il governo invece ha definito occupabili ma non lo sono, la disperazione esplosa in questi giorni non è colpa dell’improvvido sms dell’Inps, ma del fatto che dal governo non c’è risposta”.
Non solo la politica ma anche i sindacati come la Cgil che attacca la “deludente assenza di risposte da parte della ministra Calderone” e chiede intanto una proroga della misura per tutti almeno fino alla fine dell’anno e conferma «la mobilitazione per non lasciare soli coloro che stanno peggio e per cambiare le politiche sbagliate dell’esecutivo”. Mentre l’associazione Libera avverte: “Cancellare il reddito di cittadinanza non solo lascia senza alternativa più di 600 mila persone, non solo viola l’obbligo della Costituzione richiamato dall’articolo 3, ma le espone al ricatto del welfare mafioso”.
Botta e risposta tra opposizione e maggioranza
In Parlamento le opposizioni hanno, dunque, attaccato il governo Meloni e così è stata costretta ad intervenire la ministra del Lavoro Marina Calderone al question time, durante il quale lei stessa attacca: “Questo governo impiega ogni ora del suo tempo per ridurre il disagio su cui qualcuno soffia per costruire dissenso”. E poi spiega: “Ci sono 112 mila nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza e che risultano attivabili sul Patto del Lavoro, dal primo settembre potranno usufruire delle misure di politiche attive per la formazione lavoro”. Respinge le accuse: “Non c’è incertezza normativa né abbandono dei nuclei familiari che lo percepivano né dei territori”.