Trasporto aereo, le associazioni di categoria hanno pubblicato una dura nota contro il governo Meloni riguardo il decreto Onmibus. Dura la posizione del trasporto aereo contro le scelte dell’esecutivo sul caro voli.
Trasporto aereo, associazioni di categoria contro il governo Meloni
Il governo è intervenuto sul caro voli e questo ha scatenato la polemica da parte di alcune associazioni di categoria del trasporto aereo come Ibar (Italian Board of Airlines Representatives) e Assaereo (Associazione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo). Lunedì 7 agosto è arrivato sul tavolo del Consiglio dei ministri il decreto Omnibus, un insieme di 24 articoli che riguardano diverse tematiche. Una di queste è la ridefinizione dei metodi applicati dai servizi online per il calcolo del costo dei biglietti aerei e la vendita dei titoli di viaggio.
La dura nota
Nella nota si legge che i contenuti del decreto sembrerebbero “in contrasto con le normative di settore applicabili, in particolare con l’art.22 del Regolamento CE 1008/2008 che consente ai vettori titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata da uno Stato membro dell’Ue di scegliere le rotte sulle quali operare e fissare liberamente le tariffe per il trasporto passeggeri e merci“.
“La possibilità di calmierare il costo dei biglietti aerei è consentita esclusivamente attraverso l’imposizione di oneri di servizio pubblico qualora ricorrano i presupposti di cui all’articolo 16 del Regolamento”, spiegano, ricordando che “l’industria del trasporto aereo opera in un contesto generale di mercato libero e deregolamentato”.
Assaereo e Ibar sottolineano inoltre come “non ricorrano i presupposti per una decretazione d’urgenza” che “arriva in assenza di un preventivo confronto con i vettori rappresentati”. Le associazioni auspicano “che le disposizioni ipotizzate possano essere rivalutate a seguito di un costruttivo confronto da tenersi anche in tempi strettissimi”.
Dure parole anche da parte di Aicalf, l’Associazione italiana delle compagnie aeree low-fare “La bozza del decreto legge che avrebbe come obiettivo quello di calmierare i prezzi dei biglietti aerei nazionali, da e per le isole, creerebbe un pericoloso precedente a un settore la cui liberalizzazione ha portato in questi anni benefici enormi ai cittadini italiani ed europei”, ha detto il presidente Alessandro Fonti. “Ogni tentativo di restringere gli spazi di libero mercato, oltre ad essere in contrasto con la normativa europea applicabile, non potrà che avere effetti negativi e contrari agli obiettivi dichiarati, sull’offerta e sugli stessi prezzi dei biglietti – ha proseguito- danneggiando per primi i consumatori e mettendo a rischio gli investimenti delle compagnie aeree in Italia e l’occupazione diretta e dell’indotto”.