Massimo Segre si difende sul video diffuso ma intanto il Garante della Privacy ha aperto un’istruttoria per indagare sulle eventuali responsabilità, richiamando l’attenzione sul rispetto della vita provata delle persone sui social.
Massimo Segre, istruttoria aperta dal Garante della Privacy per il video
Continua a far discutere la vicenda di Massimo Segre e di Cristina Seymandi. In particolare sul video diffuso è stata aperta un’istruttoria. Il Garante per la Privacy, “in relazione alle notizie diffuse dalla stampa e al video della festa organizzata nel corso della quale un noto professionista ha rivelato dati e informazioni sulla vita privata della sua ex partner e di terzi, sta procedendo all’avvio di un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità connesse alla violazione della vigente disciplina sulla privacy”.
L’istruttoria – spiega il Garante – sarà volta, in particolare, ad accertare il possesso – da parte dei diversi soggetti che diffuso dati e contenuti, anche attraverso video – “di un’idonea base giuridica“. Nel frattempo, continua la nota dell’Autorità, “il Garante richiama l’attenzione degli utenti dei social media e degli organi di informazione sul necessario rispetto della vita privata delle persone con particolare riferimento alla diffusione di dati personali relativi a relazioni sentimentali, come tali suscettibili di incidere in modo particolare sulla vita delle persone coinvolte, sulla loro reputazione e sulla loro sfera affettiva”.
Il commercialista si difende: “Non l’ho diffuso io”
Segre si difende e in una lettera aperta su La Stampa dichiara che “poi è uscito il video (non certo per mia volontà, come invece incredibilmente affermato dalla Signora Loewenthal) e il boom mediatico ferragostano“.
Poi, sulla sua riservatezza: “Lasciarla pubblicamente è stato un gesto certamente forte, che mi è immensamente dispiaciuto fare nei suoi confronti e che mi è costato particolarmente tanto, perché totalmente lontano da quella mia maniacale riservatezza, comprovata dal fatto che le foto che mi ritraggono sono poche e quasi tutte non recenti”.