Chi era Marco Calì, 34enne morto nel tentativo di entrare nella sede Sky di Milano. Fermato da due vigilantes, ha perso la vita per cause ancora poco chiare. Le due guardie sono ora indagate per omicidio colposo.
Chi era Marco Calì, morto nel tentativo di introdursi nella sede Sky di Milano
Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 agosto, un uomo di 34 anni, Marco Calì, è morto nel tentativo di entrare nella sede Sky di Rogoredo, in provincia di Milano. Originario di Palermo, Calì era residente in Lombardia, in provincia di Varese, dove viveva con sua madre. Il suo passato complicato era già noto alle autorità: il 34enne aveva precedenti per stalking, maltrattamenti in famiglia e per diversi reati contro la persona. Calì era inoltre solito frequentare il famigerato boschetto della droga di Rogoredo, a poca distanza dalla stazione.
Che cosa è successo, il decesso e le indagini sui vigilantes
Secondo le prime ricostruzioni, il 34enne era in stato di alterazione quando è stato intercettato da due vigilantes mentre provava ad introdursi nelle zone riservate ai dipendenti. Le guardie lo hanno fermato e hanno subito chiamato il 112. Dalle prime immagini delle telecamere di sorveglianza Calì sembra resistere ai veementi tentativi delle guardie di respingerlo. L’uomo prova più volte ad entrare nella sede di Sky, arrivando persino a denudarsi nel tentativo. I vigilantes provano ad immobilizzarlo: uno di loro lo tiene fermo a terra facendo forte pressione sulla schiena con il ginocchio.
Prima dell’arrivo di polizia e soccorsi, i due si accorgono dei problemi respiratori di Calì e provano a rianimarlo senza successo, anche usando un defibbrillatore. Quando arrivano i medici, l’uomo è in arresto cardiaco: nonostante il trasporto in ospedale d’urgenza, il 34enne muore poco dopo l’una e mezza di notte. Non è ancora chiaro se la sua morte sia stata causata dal brusco intervento delle guardie o da un malore improvviso. Ad oggi i vigilantes sono indagati per omicidio colposo. La security di Sky non ha usato manganelli o altre armi per contenere Calì, sul suo corpo non ci sono evidenti segni di ferite. Nei prossimi giorni il corpo di Marco Calì sarà sottoposto ad autopsia, così da chiarire le cause del decesso ed identificare eventuali sostanze da lui assunte.