Femministe infuriate. Potrebbe essere un format. Venerdì 25 agosto anno delle Signore 2023, non è possibile aprire qualunque social senza essere aggrediti da un orinatoio. Un orinatoio particolarmente kitsch, va detto. Un orinatoio, a forma di bocca, che la palestra McFit di Torino ha deciso di mettere nei suoi bagni generando fortissime polemiche social. A gridare “Al lupo!”, Greta Squillace, concorrente di The Voice 2016 e oggi vocal coach. Lei la prima a postare lo scatto del “reato”, dando linfa così alla polemica che sta arroventando la fine di questo già sciagurato agosto italiano. Mentre moltissimi tuonano perché si tratterebbe di un “incentivo alla cultura del patriarcato”, altri si rallegrano: “Finalmente i maschi riusciranno a centrare la tazza senza più problemi”. Estremismi e battute a parte, tocca ancora una volta contestualizzare e fare il rivoluzionario tentativo di dire le cose come stanno, al di fuori delle sempre suscettibilissime bolle social. In primo luogo, l’orinatoio in questione è omaggio a una famosissima opera d’arte degli anni Settanta. Che raffigura, con buona pace delle femministe, la bocca di un uomo, ossia di Mick Jagger, frontman dei Rolling Stones. Poi, ci sarebbe da dire una seconda quisquilia: se al posto di quelle labbra ci fossero state un bel paio di chiappe, nessuno avrebbe fatto un plissé. Andiamo a dragare, punto per punto, tale abisso di indignazione, come sempre, un tanto al chilo.
Femministe contro l’orinatoio-bocca: ma sono le labbra di un uomo!
Femministe, hanno speso i migliori giga delle loro vite per asserire chel’abito non fa il gender. E poi scivolano proprio sui loro stessi dogmi. Alla vista di una bocca carnosa intrisa di rossetto, eccole a scagliarsi contro il patriarcato cattivo che genera mostruosità e, quindi, mostri. Quello dell’orinatoio di Torino doveva essere “per forza” un bel paio di labbra da donna, si vedeva chiaramente. E invece no. L’oggetto di design tanto vituperato potrà pure essere kitsch, ma è una copia di The Kisses, opera che vale migliaia di euro, ideata e commercializzata negli anni Settanta dalla designer olandese Meike van Schijndel. In onore dei Rolling Stones e, sopratutto della bocca carnosa del loro frontman, Mick Jagger. Quindi, il vespaio social di queste ore, a conti fatti, si è creato intorno alle labbra di un uomo, usate come orinatoio. Roba che, al massimo, avrebbe dovuto rendere fiere le femministe. Un bel calcio sulle gengive, per dir così, al patriarcato brutto e cattivo. Invece no, come spesso accade le nostre hanno preferite partire, forconi alla mano, alla caccia agli stregoni. Rimediando parecchie riprese da parte delle principali testate italiane – perché agosto è pur sempre agosto. Ma anche, se non soprattutto, l’ennesima figura barbina. Soprattutto considerando che di fatti odiosi – davvero – la cronaca attuale ne sta fornendo parecchi. Tra lo stupro di Palermo e l’altro, sciaguratamente molto simile, che sta emergendo da Caivano. Dove due tredicenni sarebbero state violentate da un branco di sei coetanei o su di lì. Ma no, l’orinatoio a vinto. E se fosse stato, invece, a forma di “ciapet”?
Femministe contro l’orinatoio-bocca: e se fosse stato un cul0?
L’orinatoio-bocca di Torino è la principale preoccupazione delle femministe oggi, 25 agosto 2023. Ne è nato un vivacissimo vespaio social con commenti da inquisizione e i gestori della palestra costretti a scusarsi. I nostri hanno pur provato a spiegare che si trattasse, nei fatti, della copia di un’opera d’arte davvero molto famosa. Ma le loro “giustificazioni” a nulla sono valse, bruti incivili. Ebbene, già che siamo qui, ci permettiamo di andare un po’ più in là. Immaginiamo: cosa avrebbero detto le nostre sempre ricettivissime femministe se l’orinatoio, invece di assumere la forma di una bocca con rossetto, fosse stato fatto a guisa di un bel paio di chiappe, magari con qualche viril peletto? Kitsch per kitsch, assolutamente nulla, ci scommettiamo. Lì, al massimo, sarebbero scesi in campo, via Twitter, i soliti Pillon e Adinolfi. E lo avrebbero fatto per stigmatizzare lo schifo, il declino della società dovuto al diffondersi senza freni della fantomatica “teoria gender”… Insomma, la solfa la conosciamo anche troppo bene, inutile tornarci sopra per l’ennesima volta. Una cosa, però, va sottolineata. La reazione smisurata delle femministe davanti all’orinatoio-bocca è tale e precisa a quella che avrebbero avuto i due citati di estrema destra alla vista di un orinatoio-cul0. E tutto ciò cosa ci dice, in fin dei conti? Come e quanto gli estremismi, da una parte o dall’altra, abbiano un minimo comune denominatore. Quello di essere, sempre, ridicoli. Che siate #TeamBocca o #TeamCulo, davvero, trovatevi una fatica. Lo scriviamo per voi, sul serio.