a cura di Fabio Massa
Ogni volta la stessa storia. Purtroppo è un cliché, ma è un cliché vero. Prima si promettono un sacco di cose quando si devono prendere i voti. Poi, quando si inizia a governare, le questioni si fanno più complicate. Per tutta una serie di ragioni. La burocrazia che comanda e che resiste a qualunque cambiamento. I pesi e i contrappesi della nostra democrazia, che ci tutelano ma ci ingabbiano anche. Insomma, cose normali. Anche comprensibili. Fin quando non si vedono da dentro, le macchine complesse come gli stati, non si capisce mica come funzionano.
Quello che però non capisco è la frignata senza perché. Senza senso
Quello che però non capisco è la frignata senza perché. Senza senso. Se sto precipitando e ho un paracadute, lo afferro e provo a salvarmi. Sul 110 per cento è esattamente questo quello che abbiamo. Un paracadute. Beninteso: l’operazione 110 per cento, nata anche correttamente per non far morire il settore dell’edilizia, si è trasformato nell’ennesima cazzata sconcertante del governo Conte.
Una regalia di dimensioni ciclopiche, rispetto alla quale il reddito di cittadinanza pare un’inezia (e non lo è affatto)
Una regalia di dimensioni ciclopiche, rispetto alla quale il reddito di cittadinanza pare un’inezia (e non lo è affatto). Una regalia di cui non si sono avvalse le case popolari, gli ospedali, le scuole, ma le case – molto spesso di chi poteva permettersi progettazione, lavori e aveva conoscenze per la ricerca del credito – cioè i ricchi. Ecco, però c’è un però.
Bonus 110 e irregolarità
Perché ci si sta dicendo a più riprese che il 110 per cento ha avuto un sacco di irregolarità. Alcune sono palesi: aziende che nascono e muoiono solo per avere il beneficio. Altre, tantissime, sono un po’ nascoste ma neanche troppo. Sono quelle dei privati cittadini che hanno pensato di fregare lo Stato, perché tanto lo Stato non controlla. C’è una buona notizia però. Perché l’Agenzia delle entrate ha altri 5 anni per accertare le irregolarità. E quando queste vengono accertate, scatta la richiesta di rendere il bonus maggiorato anche fino al 200 per cento. Insomma, hai preso 100mila euro che non dovevi prendere perché la tavernetta ha il soffitto troppo basso? Ne rendi 200mila. Severo ma giusto.
Mancano ancora all’Agenzia delle Entrate tutte le prassi per i controlli
Come al solito però in Italia nulla è semplice, e mancano ancora all’Agenzia delle Entrate tutte le prassi per iniziare questi controlli. E allora, caro governo Meloni, visto che un paracadute c’è, in questo disastro contiano, che è quello di andare a pescare i furbetti e punirli duramente (e sono tantissimi…), perché non prendiamo questo paracadute per evitare al Paese di sbattere? Oppure rischiamo di accorgerci che il numero di ladri è talmente alto da risultare impopolare a livello elettorale?