Perché leggere questo articolo? La crisi del prezzo dei combustibili fossili ha accelerato la competitività delle energie rinnovabili. Circa l’86% (187 gigawatt) di tutta la nuova capacità in funzione derivante dalle rinnovabili del 2022 è costato meno dell’elettricità generata dalla combustione di fossili.
Il report Renewable Power Generation Costs in 2022, pubblicato il 29 agosto dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), riporta che l’energia da fonti rinnovabili installata nel 2022 ha ridotto i costi di approvvigionamento del settore elettrico in tutto il mondo. La nuova capacità installata a partire dal 2000 ha ridotto i costi del carburante per il settore elettrico nel 2022 di almeno 520 miliardi di dollari. Considerando solo il risparmio nei paesi non appartenenti all’OCSE dell’intero ciclo di vita delle nuove aggiunte di capacità del 2022 la riduzione dei costi raggiungerà i 580 miliardi di dollari.
Il report IRENA sulle rinnovabili
Oltre a questo risparmio diretto sui costi, si otterranno vantaggi economici sostanziali legati alla riduzione delle emissioni di CO2 e delle sostanze inquinanti a livello locale. Senza la diffusione delle rinnovabili degli ultimi vent’anni gli stravolgimenti dovuti alla crisi del prezzo dei combustibili fossili del 2022 avrebbero avuto effetti molto peggiori che avrebbero probabilmente superato la capacità di mitigazione dei governi mediante sovvenzioni pubbliche.
Il nuovo rapporto di IRENA conferma il ruolo critico che le energie rinnovabili, competitive dal punto di vista dei costi, svolgono nell’affrontare le attuali crisi energetiche e climatiche, accelerando la transizione in linea con il limite di riscaldamento 1,5°C. Le fonti rinnovabili rappresentano una leva fondamentale nell’impegno dei paesi verso un’immediata riduzione, se non l’abbandono, dei combustibili fossili e per contenere i danni macroeconomici che causano nel perseguimento delle zero emissioni nette.
Il commento di Francesco La Camera, Direttore di IRENA
Il Direttore Generale di IRENA, Francesco La Camera, ha affermato: “IRENA vede il 2022 come il vero e proprio punto di svolta nello sviluppo delle energie rinnovabili grazie alla loro inedita competitività dal punto di vista dei costi, mai così forte nonostante l’inflazione dei costi di merci e attrezzature diffusa in tutto il mondo. Le regioni colpite più duramente da questo storico aumento dei prezzi hanno mostrato una resilienza notevole, largamente dovuta all’aumento massiccio del solare e dell’eolico nell’ultimo decennio.”
“Il valore commerciale delle rinnovabili oggigiorno è innegabile, ma il mondo deve aggiungere in media mille GW di potenza da fonti rinnovabili ogni anno fino al 2030 se vogliamo sperare di mantenere l’obiettivo dei 1,5°C raggiungibile: oltre il triplo dei livelli del 2022. Il tempo per un’evoluzione graduale del sistema energetico, come è accaduto per i combustibili fossili, è scaduto. In preparazione della COP28 a Dubai quest’anno, il report di oggi ribadisce che con le energie rinnovabili i paesi hanno a disposizione la migliore soluzione per aumentare l’ambizione e intraprendere azioni in modo economicamente vantaggioso.”
Le rinnovabili tengono nonostante l’inflazione
L’inflazione dei costi delle materie prime e degli equipaggiamenti nel 2022 ha portato i paesi a sperimentare tendenze dei costi nettamente differenziate nel 2022, come rileva il nuovo rapporto di IRENA. A livello globale, però, la media ponderata del costo dell’elettricità è scesa per il solare fotovoltaico su scala industriale del 3 per cento, per l’eolico onshore del 5 per cento, per le bioenergie del 13 per cento e per il geotermico del 22 per cento. Solo il costo dell’eolico offshore e dell’idroelettrico sono aumentati rispettivamente del 2 e del 18 per cento a causa della riduzione della quota cinese di utilizzo dell’eolico offshore del 2022 e dello sforamento dei costi di una serie di grandi progetti idroelettrici.
I costi di generazione da solare ed eolico hanno sempre registrato riduzioni negli ultimi 13-15 anni. Fra il 2010 e il 2022 il costo dell’energia solare e di quella eolica ha cominciato a essere concorrenziale con i combustibili fossili anche in assenza di sovvenzioni economiche. Il costo medio ponderato mondiale dell’elettricità solare fotovoltaica è sceso dell’89 per cento attestandosi sugli 0,049 dollari/kWh, quasi un terzo del combustibile fossile più economico a livello globale. L’eolico onshore ha subito una riduzione del 69 raggiungendo nel 2022 quota 0.033 dollari/kWh, qualcosa meno della metà del costo del combustibile fossile più economico disponibile nell’anno.
I prezzi dei combustibili in aumento
Il report di IRENA giunge alla conclusione che l’atteso rialzo dei prezzi dei combustibili fossili consoliderà il cambiamento strutturale che ha visto la generazione di energia da fonti rinnovabili diventare l’opzione più economica, migliorando persino le prestazioni dei generatori esistenti a combustibili fossili. Le rinnovabili possono tutelare i consumatori dalle crisi dei prezzi dei combustibili fossili, scongiurare le carenze fisiche di fornitura e migliorare la sicurezza energetica.