Rientro a scuola a fine settembre o a inizio ottobre: la proposta del giornalista Giuseppe De Tommaso ha scatenato le polemiche di Selvaggia Lucarelli ed ha attirato un commento anche da parte di Vittorio Sgarbi.
Rientro a scuola a fine settembre, duro attacco della Lucarelli
Selvaggia Lucarelli ha commentato in modo polemico un articolo del giornalista Giuseppe De Tommaso su La Repubblica. Il tema è il posticipo del rientro a scuola a fine settembre ed inizio ottobre. “I figli di chi deve lavorare ovviamente li tiene tutti il geniale giornalista in casa sua”, ha attaccato la Lucarelli.
Ecco un passaggio dell’articolo del giornalista De Tommaso. “Ora che il cambiamento climatico sta modificando abitudini personali e criteri produttivi sarebbe opportuno riaprire la questione del calendario scolastico, per chiedersi innanzitutto se è sostenibile, sotto tutti i punti di vista, specie nel Mezzogiorno, riprendere a frequentare le classi a settembre con temperature quasi sempre al di sopra dei 30 gradi”.
“Quale concentrazione, quale attenzione, quale forza mentale potranno mai essere esplicate in aule più roventi di un forno, visto che l’aria condizionata nei nostri istituti è più rara della neve all’Equatore? Invece neppure il cambiamento climatico sembra scuotere le certezze di chi ritiene che si debba sempre tornare a scuola a settembre, senza se e senza ma. Manco fosse un dogma. Giustamente tutti invocano cambi significativi nelle politiche ambientali ed economiche per attutire gli effetti del riscaldamento terrestre. E tutti sanno che i costi da pagare, per realizzare questi eco-interventi, non saranno modesti”, ha aggiunto.
Interviene anche Sgarbi
Vittorio Sgarbi difende eventualmente questa possibilità di posticipare i rientro a scuola per favorire i giovani nella conoscenza del Paese viaggiando per più tempo. “Differire l’apertura delle scuole a fine settembre o ai primi di ottobre. Nel Governo si apra un confronto su questo tema”, ha esordito il sottosegretario alla Cultura.
“Buona cosa sarebbe in tempi di turismo culturale crescente, e ancor più di provocazioni sui prezzi delle località turistiche, differire l’apertura delle scuole a fine settembre o alla prima settimana di ottobre. In questo modo si allungherebbe la stagione turistica con grande beneficio per le imprese del settore ricettivo, mentre i giovani non sarebbero costretti a entrare nelle aule quando potrebbero invece conoscere la propria Nazione. Il Governo deve aprire un confronto su questo tema”, ha concluso.