Scuola, Fratelli d’Italia ha replicato al duro attacco del Movimento 5 Stelle. Continuano le discussioni politiche tra maggioranza ed opposizioni sui temi scolastici nei giorni in cui inizia il nuovo anno accademico.
Scuola, Fratelli d’Italia replica al Movimento 5 Stelle
Polemiche e discussioni politiche sull’inizio del nuovo anno scolastico. Dopo l’attacco del movimento 5 Stelle al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, è arrivata la risposta di Fratelli d’Italia, con il deputato Gimmi Cangiano Componente della Commissione Istruzione alla Camera: “Non smetto mai di sorprendermi di fronte agli attacchi sconnessi e disarticolati del M5S: nemmeno è iniziato il nuovo anno scolastico e già lì pronti a polemizzare con il Ministro e con il Governo“.
“Mi dispiace essere ripetitivo– prosegue Cangiano – ma giova ricordare lo spreco di denaro pubblico che i 5S hanno perpetrato, preferendo destinare centinaia di milioni di euro alle “sedute innovative” piuttosto che innovare la didattica, gli spazi fisici e virtuali e gli approcci metodologici, come invece sta facendo questo Governo“.
E ancora: “Ci attaccano sui numeri e sui ritardi dei concorsi. Già. Proprio loro che i concorsi li hanno banditi e mai espletati e, paradossalmente, sono proprio i numeri che quest’anno parlano chiaro: migliaia di Docenti in cattedra già dal primo giorno di scuola. Alunni con Bisogni Educativi Speciali che saranno seguiti da Insegnanti specializzati, meno storture nelle procedure di nomina, assunzioni in ruolo decisamente consistenti, concorsi in avvio a brevissimo“. “Se sono risposte concrete che chiede il M5S, gliele abbiamo date. Gliele stiamo dando. Continueremo a darle“, conclude il deputato.
E poi la risposta della Senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo, membro della commissione cultura del Senato e responsabile della scuola del partito: “Accettiamo la critica specie se costruttiva ma non possiamo che respingere al mittente e sorridere degli attacchi di chi farebbe molto meglio a tacere come i Cinquestelle. In nove mesi di governo Meloni abbiamo garantito maggiori risorse per la valorizzazione del personale del comparto istruzione, abbiamo assicurato deroghe ai vincoli dei trasferimenti e avviato la procedura straordinaria di reclutamento su posti di sostegno. Abbiamo ampliato al 30% il numero riservato al TFA sostegno dei precari e al 70% i posti banditi con concorso riservato IRC. Abbiamo eliminato il limite alle abilitazioni con nuovo sistema di formazione iniziale, e ne abbiamo semplificato accesso e frequenza. Abbiamo ammesso docenti di ruolo e ingabbiati e del concorso straordinario ai corsi abilitanti su quote di riserva, inclusi i triennalisti in servizio nella paritaria e IEFP, con accesso dei primi a un percorso 30 CFU semplificato. Abbiamo assegnato la carta docenti e proceduto alla ricostruzione di carriera per intero ai supplenti annuali e neo-immessi. Abbiamo avviato lo scorrimento delle graduatorie del concorso straordinario su rinunce e avviato la trasformazione ad esaurimento delle graduatorie del concorso ordinario con assunzione degli idonei. Abbiamo avviato un nuovo corso concorso per dirigenti scolastici per il contenzioso pendente e il reintegro ds licenziati e asteriscati. Imminente poi il bando per un nuovo concorso straordinario per l’assunzione di circa 35 mila docenti con 36 mesi di servizio. Abbiamo messo in piedi un piano importante per la lotta alla dispersione scolastica, cominciando dall’Agenda Sud” e messo a disposizione più fondi per le scuole del Mezzogiorno , per aumentare il numero di docenti in organico, ampliare l’offerta formativa, garantire l’apertura degli istituti anche il pomeriggio per il recupero delle lacune e infine offrire attività laboratoriali che spaziano dalla musica allo sport, passando per il teatro. Del M5S nella storia della scuola italiana rimarrà traccia solo per lo sperpero milioni di euro per i banchi a rotelle e per inconcludenti interventi che hanno bloccato e recato enorme danno al mondo della scuola“.
L’attacco dei pentastellati
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione alla Camera e al Senato avevano attaccato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sull’inizio del nuovo anno scolastico. “L’inizio dell’anno scolastico 2023-24 è l’occasione migliore per rivolgere più sinceri auguri di buon lavoro a tutti i docenti italiani e al personale scolastico, ma anche e soprattutto un augurio speciale agli studenti che gradualmente torneranno tra i banchi di scuola nei prossimi giorni. È un avvio che purtroppo si caratterizza per la permanenza di problemi atavici e carenze che nell’ultimo anno non hanno fatto registrare alcun miglioramento, anzi il contrario”.
“Il dimensionamento pesa come un macigno su interi territori del nostro Paese, con la chiusura ed accorpamento di centinaia di istituzioni scolastiche. Sarà poi un inizio di anno scolastico caratterizzato dal caos supplenze, concorsi in ritardo e rincari su libri e materiali scolastici che gravano in maniera pesantissima sulle famiglie“. proseguono i pentastellati. Infine: “Al ministro Valditara chiediamo un maggiore ascolto, se non delle opposizioni quanto meno nei confronti degli studenti, dei docenti e del personale che vive ogni giorno sul campo il mondo della scuola. Usciti dalla pandemia continuiamo ad avere tutti il dovere di mantenere l’impegno di mettere la scuola pubblica al centro dell’agenda politica italiana, ma nell’ultimo anno non è stata imboccata la direzione che la comunità scolastica auspicava”.
Dopo la replica, la contro replica del Movimento
“Perché non usano il loro tempo per spiegare, non al Movimento 5 Stelle ma al Paese, come intendono far fronte al caro libri e materiale scolastico, che pesa sulle tasche delle famiglie italiane in misura insostenibile? Perché non dicono nulla sull’accorpamento degli istituti e sul taglio dei dirigenti scolastici, con presidi che dovranno gestire anche più di 10 sedi venendo necessariamente meno al proprio ruolo gestionale ed educativo? Perché tacciono sulle oltre 200.000 cattedre scoperte a cui si aggiungeranno le supplenze temporanee? Spiace doversi confrontare con chi utilizza la scuola pubblica solo come terreno di polemica politica e di scontro rifuggendo ogni tentativo di collaborazione e di dialogo”. Ribatte il deputato M5S in commissione istruzione alla camera Gaetano Amato.