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Scuola, docenti di sostegno: a buon fine il 74% delle nomine. Proteste in Campania

Scuola, docenti di sostegno

Scuola, docenti di sostegno al centri di discussioni politiche e proteste. Mancano ancora alcune nomine come ha sottolineato anche lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha analizzato la situazione.

Scuola, docenti di sostegno: a buon fine il 74% delle nomine

A pochissimi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, ci sono diversi nodi ancora da scogliere per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Si tratta dei docenti di sostegno precari che sono ancora diversi.

“Stiamo lavorando – spiega il ministro alla “Stampa” – alla modifica del regolamento per le supplenze, in modo da consentire la conferma dei docenti precari sui posti ricoperti per tutta la durata del ciclo scolastico frequentato dagli studenti con disabilità che sono loro affidati, nel pieno accordo fra le famiglie e le istituzioni scolastiche. Su questo apriremo un confronto con i sindacati. Mentre gli insegnanti di ruolo reclutati quest’anno sono già vincolati a mantenere la cattedra per almeno tre anni”.

“C’è un miglioramento netto anche grazie alla “mini call veloce”, un istituto introdotto da noi. La call veloce, utilizzata nell’ambito della procedura di reclutamento straordinario per lo scorrimento delle graduatorie provinciali per le supplenze di prima fascia, ha permesso di nominare in ruolo 2.444 docenti su posti disponibili in regioni diverse da quelle di inserimento in graduatoria, massimizzando così le nomine dei nuovi specializzati”. “Abbiamo beneficiato – aggiunge il ministro – di una netta semplificazione grazie a una procedura informatizzata e rapida che ha permesso di reclutare il 20 per cento delle nomine totali”.

“Non vi è dubbio che abbiamo la necessità di incrementare il numero dei docenti sul sostegno. Le nomine di ruolo autorizzate dal ministero sono 18.023. Le nomine andate a buon fine sono state quest’anno il 74 per cento a fronte del 53,2 per cento del 2022. Abbiamo poi assunto 68.269 supplenti fino al termine delle attività didattiche, con nomina fino al 30 giugno”. “Se il numero delle certificazioni – conclude Valditara – dovesse aumentare durante l’anno, aumenterà anche il numero delle supplenze per garantire il diritto allo studio”.

Proteste in Campania

Dalla Campania arrivano delle proteste. Infatti, i docenti di sostegno della provincia di Caserta hanno inviato una lettera a Valditara per manifestare la propria delusione e organizzato un sit-in di protesta: “In assenza di qualsivoglia limitazione alla concessione di tali assegnazioni – si legge nella lettera come riporta Il Mattino – le cattedre residuali per le nomine a favore dei docenti di sostegno inseriti in Gps si sono ridotte, relativamente alle scuole secondarie di secondo grado, da 439,5 ad appena 52, come si evince dal bollettino pubblicato sul sito dell’Ufficio scolastico regionale in data 1 settembre“.

Si fa presente altresì – proseguono i precari – che il numero dei prof iscritti nella sola prima fascia è pari a 675. L’impossibilità per tali docenti di presentare la Mad (messa a disposizione), così come previsto dalla circolare numero 43440 del 19 luglio scorso, determina una intollerabile situazione di disoccupazione senza possibilità di soluzione, poiché vi è stato un improvviso mutamento della normativa di riferimento in assenza di qualsivoglia tutela”.

E ancora: “Chiediamo al ministro misure urgenti che possano normalizzare la situazione paradossale che si è venuta a creare in questa provincia, l’eliminazione, per l’anno in corso, dei vincoli che ingabbiano i soggetti interessati all’interno delle stesse Gps, non consentendo loro possibilità alcuna di essere destinatari di un qualsivoglia incarico di docenza nel contesto scolastico. Rivendichiamo inoltre l’adozione di un regolamento ad hoc che imponga un limite di posti dell’organico di fatto utilizzabili per le assegnazioni provvisorie a favore dell’accantonamento di un numero congruo di cattedre a disposizione dei precari in graduatoria“.

“È inaccettabile – dice Giovanni Brancaccio, segretario di Cisl scuola – che colleghi in possesso del titolo di specializzazione debbano essere lasciati a casa a fronte del fabbisogno delle scuole, che comunque non è soddisfatto, di insegnanti di sostegno. Qui sono in gioco i diritti degli alunni, prima ancora di quelli, legittimi, dei docenti. Sulla primaria in particolare contiamo, in base ai nostri calcoli, oltre 220 incarichi in meno rispetto allo scorso anno, nella secondaria di secondo grado ben 206. Alle medie i posti per incarichi annuali rispetto all’anno scorso sono diminuiti di quasi 100 unità. Sono tagli che non si giustificano con le sole assegnazioni provvisorie”.

 

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