Le polemiche sui direttori o sovraintendenti stranieri delle Istituzioni o Fondazioni Culturali prosegue. Dopo il commento di Cacciari, che a True-News.it ha bollato come “put…..” l’idea di affidare i ruoli solo a italiani, replica Vittorio Sgarbi, sottosegretario al Ministero della Cultura.
Sgarbi: “Schmidt è un amico ma non ho mai visto il sindaco di un Comune che non sia italiano”
Contattato da True-News.it, il critico si scatena sul tema della nazionalità: “Tutti i concorsi pubbblici e tutti i ruoli politici e dirigenziali sono coperti da italiani. Tutti i ministri, sottosegretari, ambasciatori, questori, capi della Polizia, magistrati sono tutti italiani perchè i concorsi sono nazionali. Perchè per quelli che si occupano di arte non è la stessa cosa?. In questo modo, abbiamo dodici istituzioni culturali in mano a stranieri”.
Una polemica che entra a gamba tesa nel giorno in cui spuntano voci che vorrebbero il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, candidato sindaco per Fratelli d’Italia. “Schmidt è un amico ma non ho mai visto il sindao di un Comune che non sia italiano”.
Sgarbi: “Per decenza, teniamo gli italiani alla guida della Scala e agli Uffizi”
Sgarbi tiene a precisare che la sua non è un attaco nazionalista: “Quello che è capitato è stato interpretato in modo sbagliato. E’ evidente che i ruoli siano uguali, ma non capisco perchè solo i musei debbano essere affidati agli stranieri. Noi abbiamo persone capaci, con grandi studi. Almeno, per decenza, teniamo gli italiani alla guida della Scala e gli Uffizi. Così come il sindaco di Roma e Milano sono italiani. Poi delle altre città chissene frega. Non l’ha capito nessuno. Il mondo è pieno di deficienti. Non è nazionalismo. La nazione Italia esprime attraverso le sue scuole numerose competenze. I simboli devono andare agli italiani”.
Il sottosegretario alla Cultura: “Perchè un magistrato non può essere straniero? Ci sarà in Germania uno meglio di come è stato Di Pietro?”
E continua il suo sfogo: “Se apriamo le porte agli stranieri, facciamolo per tutti i ruoli pubblici. L’idea di Sangiuliano è una provocazione. Perchè un magistrato non può essere straniero? Ci sarà in Germania uno meglio di come è stato Di Pietro?“.