Home Politics Migranti, Bobo Craxi: “La profezia di mio padre? Era tutto chiaro 30 anni fa”

Migranti, Bobo Craxi: “La profezia di mio padre? Era tutto chiaro 30 anni fa”

Migranti, Bobo Craxi: “La profezia di mio padre? Era tutto chiaro 30 anni fa”

“I flussi dalla riva sud del Mediterraneo sono destinati a gonfiarsi in un modo impressionante, saranno delle tendenze inarrestabili e incontrollabili, paesi con popolazioni giovanissime che naturalmente vanno verso le luci delle città se noi non accenderemo da loro quelle luci…”. Le parole di Bettino Craxi, pronunciate negli anni 90, stanno tornando a fare il giro dei giornali e dell’opiniona pubblicando risuonando come una profezia. I continui, quasi ingestibili sbarchi di migranti in Italia, degli ultimi giorni ne sono una conferma.

Bisognava prepararsi in tempo, mi stupisce che in questi anni nessuno se ne fosse ricordato. Era evidente trent’anni fa”. A dirlo, in eslcusiva a True-News.it, è proprio Bobo Craxi, figlio di Bettino, già sottosegretario di Stato agli affari esteri con delega ai rapporti con l’ONU nel secondo governo Prodi. Che oggi accusa i vari governi che si sono succeduti di non aver saputo interpretare e costruire argini nei confronti di un fenomeno previsto.

L’intervista.

Bobo Craxi, le parole di suo padre risuonano profetiche?

E’ una constatazione, mi stupisce che in questi anni nessuno se ne fosse ricordato. Era evidente trent’anni fa. Mio padre si occupò quell’anno di un mandato, ricevuto dalle nazioni Unite, sul debito nel Terzo Mondo. Aveva toccato con mano quale fosse la condizione del Terzo Mondo, stroncato da debiti e arretratezza. Sono migliorate le condizioni di qualche paese, ma non al punto di scongiurare e scoraggiare i giovani di partire all’avventura.

Cosa non è stato fatto in tema di immigrazione?

L’argomento non è stato affrontato a dovere, abbiamo contribuito alla destabilizzazione del nord Africa nei primi anni Deumila. Abbiamo scambiato per rivoluzione quella che è diventata una condizione anarchica. Ci siamo totalmente disinteressati del Continente.

L’Europa è fuori dal continente africano. Quindi la recente capitolazione della Libia e la successiva del Niger favoriscono l’immigrazione come bomba umana. E’ una strategia dei russi che proteggono le milizie che, a loro volte, sono colluse con i trafficanti di esseri umani. In tutto questo c’è la povera gente: c’è un esodo che sta avvenendo anche per ragioni climatiche come la desertificazione del Sahara.

Se valutiamo il numero di migranti, le prospettive e i piani di accoglienza – ho letto di circa 400mila spalmati in dieci anni – bisognava prepararsi in tempo. Era necessario non subire l’immigrazione, ma affrontarla con strutture di accoglienza.

E’ necessario, come indica il Governo, un coinvolgimento di tutti gli stati europei?

Va sfatato che non siamo il Paese che accoglie più persone d’Europa. Dalla destra arriva solo propaganda sostanziale. Il primo anno del governo Meloni si è rivelato un fallimento totale. Ha fatto la faccia feroce e ora non sa più che pesci pigliare. La solidarietà sulle nazioni europee non ci sarà mai su questo punto. Non c’è interesse. Sono Paesi che non hanno tradizione di accoglienza nè presenza nel mondo africano. L’Ungheria ha fatto parte di un impero nel mondo dell’Est. C’è un interesse verso l’Africa, ricco di materie prime. Mi sfugge perchè stiamo perdendo la nostra influenza. Che negli anni è mancata.

Un giudizio sulle forze di centro-sinistra attuali?

Non ho mai pensato che Conte fosse di sinistra. E continuo a pensarlo. Il populismo dei Cinque Stelle ha molto ondeggiato tra destra e sinistra. La Schlein ha difficoltà interne, non riesce a spiegare un progetto e un programma per il Paese. Sono battaglie nobili quelle che conduce per il Paese, ma sono confinate dentro un perimetro che non comprende tutto il Paese. E’ un’Italia che ha bisogno di alternative al governo fallimentare della destra. Serve un piano programmatico di lungo periodo. Siamo in campagna elettorale e, per ora, sentiremo solo slogan.

Anche alle Europee vedremo una vittoria della destra?

Una vittoria no, ma non una frenata. Ma un’aumentata consapevolezza. La destra sta perdendo elettorato internamente: tra i populisti c’è sempre uno più puro che ti epura, uno più radicale che ti spinge fuori.
Gli italiani sono un popolo maturo a cui bisognava dire che l’immigrazione era un fenomeno previsto, da gestire a lungo raggio. Si è fatta, invece, demagogia. Chi per un’accoglienza con diritti senza dovere e chi sta alimentando una cultura del respingimento dello straniero in quanto tale. La destra alimenta la xenofobia e il razzismo. Il dispresso verso l’altro. E’ molto pericoloso: è una cultura che rischia di attecchire nelle giovani generazioni. L’immigrazione va riorganizzata. Sapendo che con Tunisia e Libia bisogna scendere a patti.