Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Una riforma alle porte e le celebrazioni per il suo 75esimo anniversario. Ma la Costituzione italiana è davvero la più bella del mondo? Lo abbiamo chiesto a Marilisa D’Amico, professore di Diritto alla Statale di Milano.
La riforma costituzionale voluta dal governo Meloni è alle porte e con essa il percorso per giungere all’elezione diretta del premier. L’annuncio della ministra delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati giunge alla vigilia della cerimonia con cui, alle 17 di martedì 19 settembre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebra alla Camera il 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana. Un crocevia non banale per quella che è spesso definita “la Costituzione più bella del mondo”. Un appellativo meritato? True-news.it lo ha chiesto a Marilisa D’Amico, professore di Diritto costituzionale e Giustizia costituzionale all’Università degli Studi di Milano e prorettore con delega alla Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti presso l’Ateneo. (spoiler: sì, la nostra Costituzione ha tutte le carte per essere considerata la più bella del mondo. Ma perchè continui ad esserlo, non bisogna avere timore di aggiornarla e – addirittura – volerla migliorare)
Professoressa D’Amico, la nostra è davvero la Costituzione più bella del mondo?
E’ una bella Costituzione, ed è stata da modello per altri Paesi del mondo. Ha un impianto importante in cui si evidenzia che i diritti delle persone vengono prima dello Stato, alla quale segue una robusta parte “organizzativa”. Ma è un’altra la domanda che ci si dovrebbe fare
Quale?
Questa: serve al suo scopo? E la risposta è sì, perche ha servito a costruire la nostra democrazia
Questo la rende intoccabile?
Dopo 75 anni è possibile pensare ad una sua manutenzione, come prevedevano del resto gli stessi costituenti. Io appartengo ad una generazione che ritiene la nostra una Costituzione importante ma che deve essere rivista, specie per alcuni profili della sua seconda parte
Qualche aspetto in particolare?
I due temi di fondo maggiormente critici restano il bicameralismo paritario, che ha reso difficile il lavoro del Parlamento rendendolo meno importante, e poi l’insita debolezza di ogni Governo, progettata per il timore di derive autoritarie. Ci sono state diverse riforme che hanno provato a cambiare questo stato delle cose e personalmente ritengo che alcune modifiche andranno fatte
E per quanto riguarda il campo dei diritti?
E’ proprio su questo fronte che la Costituzione italiana manifesta tutta la propria modernità, tanto da non è stata ancora oggi del tutto attuata. In particolare per quanto riguarda i diritti delle donne presenta una importante piattaforma, con elementi come il principio di uguaglianza, la parità nella famiglia, i diritti della donna lavoratrice ed i diritti politici. Tutti punti voluti fortissimamente dalle 21 donne costituenti. E’ un documento molto innovativo per l’epoca e lo è ancora, se pensiamo a quanto la parità in famiglia sia un obiettivo ancora da realizzare
Insomma, questa Costituzione ce l’avrà pure qualche difetto…
Ci sono certamente miglioramenti possibili. Come per l’articolo 48, in cui le persone con disabilità sono definite “inabili” e “minorati”. Ma anche sui temi ambientali, importanti sono state le modifiche introdotte solo l’anno scorso
A conferma che non siamo di fronte a un testo sacro…
Io credo che il fatto che ci sia un Parlamento che, anche senza ricorrere a un referendum, si ponga il problema di modificare la Costituzione sia una cosa bella per la democrazia. E qualcosa che gli stessi costituitenti volevano
La nostra Costituzione ci piace. Ma le vogliamo bene?
Credo che gli italiani le siano affezionati, ma che debbano diventarlo ancora di più. E’ il testo di tutti i cittadini. E ritengo che a questo proposito serva educare anche le persone che vogliono restare sul nostro territorio ai suoi principi. Su questo occorre essere intransigenti