Perché leggere questo articolo? Quando si legge di report di Ambrosetti, spesso parliamo di documenti “politici” che con la ricerca giustificano le mosse della consulenza del gruppo. Il vero lavoro di peso del gruppo è quello non reso pubblico. Così come l’ammontare del contributo pubblico.
The European House – Ambrosetti è oggi uno dei think tank guida del sistema-Paese nell’opinione pubblica. Il Forum di Cernobbio è l’annuale piccola Davos italiana dove si ritrovano i pezzi grossi dell’economia, della politica, della finanza e della società civile nazionali.
Ambrosetti, tra consulenza e lobbying politico
Il think tank controllato dalla società di consulenza di proprietà Ganesh S.r.l., che col 77,77 per cento è di gran lunga il socio più importante (divisa equamente tra gli ex manager del gruppo Marco Grazioli e Valerio De Molli), fa proprio della creazione di report e della consulenza on demand i focus dei suoi affari.
Leggendo i report Ambrosetti reperibili in giro per il web, però, sorge un dubbio: quanto del lavoro svolto dalla prestigiosa società di consulenza che si sostanzia nelle ricerche riprese da tutti i media con grande clamore è frutto del posizionamento del think tank di Ambrosetti e quanto, invece, è funzionale a supportare con dati e ricerche tesi pregresse? Il sospetto è che il vero lavoro profondo di Ambrosetti non si veda, sia sotterraneo nel sostegno alle aziende. E che i report servano più a confermare una strada imprenditoriale o d’investimento intrapresa dai clienti che a dare le condizioni per modificarla
Un report non si nega a nessuno
Si prepara un festival enogastronomico a Bormio supportato dal think tank? Ecco che Ambrosetti arriva citando dati open source sull’impatto del cibo in Italia sul Pil, pari a quello della Spagna e superiore a quello di Francia e Germania. Aggiungendo frasi a effetto: “Il valore aggiunto generato dal settore agroalimentare italiano vale tre volte il settore automotive di Francia e Spagna e più del doppio della somma dell’aerospazio di Francia, Germania e Regno Unito”. Molta sensazione, poche svolte reali si possono trarre da questa
Si parla di direttiva case green e di ambientalismo da rigenerazione urbana? Arriva il report sulle “case intelligenti” di Ambrosetti su una piattaforma dedicata alle società del settore, il Community Smart Building, che sottolinea come sia fondamentale promuovere risparmi e efficienza grazie all’investimento nell’efficienza energetica degli edifici. Senza però passare una via di svolta per un cambiamento di opinioni nel decisore pubblico per arrivare a conseguire 14 miliardi di euro di risparmi previsti.
Di recente pubblicazione, sul tema delle materie prime critiche, un report congiunto Iren-Ambrosetti in cui la società mette, in fila, ciò che già si sapeva: alta dipendenza dalla Cina, domanda europea in crescita, offerta anemica, necessità di ricerca dell’indipendenza. Il focus è tutto sul riciclo, core business della multiutility emiliana, con cui Ambrosetti conferma si possa supportare entro il 2040 un terzo della domanda italiana.
Insomma, la realtà è che un report non si nega a nessuno da parte di Ambrosetti come facciata pubblica delle attività di consulenza. Questo riguarda molto da vicino anche grandi società pubbliche del nostro Paese.
Eni e Ambrosetti insieme per la decarbonizzazione: scarica il documento
L’asse Enel-Ambrosetti: l’altro report sulla transizione
Ambrosetti e i due fronti della decarbonizzazione
Si pensi che la privatissima Ambrosetti ha, ad esempio, prodotto una strategia di decarbonizzazione omnicomprensiva sia in sinergia con Enel che in sinergia con Eni, trovandosi a lavorare sullo stesso tema con i due campioni nazionali. Con proposte tanto ampie da risultare, giocoforza, condivisibili.
Chi non vorrebbe accelerare la transizione con ” la realizzazione di infrastrutture di ricarica, rafforzare la collaborazione tra tutti gli attori della mobilità elettrica, promuovere l’interoperabilità, ottimizzare i tempi di connessione alla rete e favorire l’elettrificazione del Traporto Pubblico Locale”, come scritto nel report con Enel? O che “l’idrogeno è da ritenere una tecnologia carbon-neutral con grande potenziale per la decarbonizzazione”, come si scrive nel report con Eni? I fondi delle società pubbliche, in potenza dunque della collettività, sono spesi in progetti tanto alti nelle ambizioni quanto sostanzialmente distanti da ogni reale agenda politica o industriale che debba fare i conti con la limitatezza del mondo.
Non essendo enti pubblici ma società di proprietà dello Stato Eni e Enel non hanno obbligo di dare evidenza del costo dei report e delle commissioni affidate a società come Ambrosetti. Ciononostante, si presuppone che la costruzione di una roadmap per la transizione green possa aver impostato un esborso elevato, quantificabile in quote non irrilevanti dei ricavi da quasi 44 milioni di euro di Ambrosetti nel 2022.
Il rapporto strategico sulla Liguria – Scarica il documento
Think Tank Liguria: Ambrosetti “sbarca” nel Tigullio
Più complesso è il fatto che sul sito del consiglio regionale della Liguria o di Ambrosetti stessa non appaia se la società milanese riceva fondi pubblici per l’evento co-organizzato insieme alla giunta regionale di Genova. Si chiama Think Tank Liguria 2030, va in scena ogni anno dal 2017 in avanti all‘Excelsior Hotel di Rapallo, nel Tigullio, tra gli sponsor ha Hitaci, Enel e ExxonMobil ed è il principale evento co-organizzato da Ambrosetti assieme a un ente pubblico.
Anche qui immancabili i report: alla manifestazione 2023, tenutasi il 10 luglio e inaugurata dal governatore Giovanni Toti, è stato presentato un rapporto strategico sul futuro della Liguria. In cui transizione green, commercio, infrastrutture e energia, in sintonia con gli sponsor, sono apparsi i temi importanti. Contribuendo inoltre a magnificare le sorti del territorio governato dall’ex esponente di Forza Italia. Se con denaro pubblico o meno, resta un dubbio che le fonti aperte non permettono di chiarire, anche se esiste la prospettiva che i finanziatori privati abbiano coperto le spese venendo ben ricambiati da un autorevole report favorevole alle loro iniziative.
Il rapporto strategico sulla Liguria – Scarica il documento
Documenti politici, non di consulenza aziendale
Gli studi Ambrosetti, dunque, non sembrano rappresentare al meglio il pur prestigioso, dinamico e strutturato ruolo di una società guida da tempo nella consulenza manageriale. Molto spesso arrivano più a cose fatte, e sono da leggere come documenti politici con cui le aziende clienti suffragano con dati le loro scelte. Questa è del resto la grande forza di una società che è al contempo partner del management direzionale, centro studi e, soprattutto, centrale di lobbying con le grandi centrali economico-finanziarie europee. La rete rappresenta il vero segreto di Ambrosetti. Ma forse di molte pubblicazioni si potrebbe fare a meno: basterebbe una roadmap più decisa da parte delle aziende su temi in cui spesso la voce di Ambrosetti arriva a rinforzo. Mai a stravolgimento del tono generale dell’orchestra.