Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri vara un programma per abbattere del 66% le emissioni entro il 2030. Calenda ha già liquidato il progetto come una “presa di fondelli insultante”. Ed effettivamente leggendo l’elenco di impegni da adottare qualche dubbio viene…
Roma vuole tagliare le emissioni del 66% entro il 2030. Una previsione ancora più ottimistica dell’obiettivo iniziale del 51%. L’annuncio è stato dato in anteprima a Repubblica questa mattina dal sindaco capitolino Roberto Gualtieri. Ed è stata poi confermata con la votazione da parte della Giunta della revisione del Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima. Piano con cui Roma conferma il proprio impegno all’interno della Mission 100 Neutral-climate and smart cities by 2030 e che dovrà essere ora approvato dal consiglio comunale.
Gualtieri e le emissioni: oneri e oneri però sono di altri
L’obiettivo è ambizioso. Gualtieri svela perchè lo ritiene raggiungibile con una postilla al suo ragionamento: “Lo possiamo fare perchè a Roma le emissioni si sono già ridotte del 35% rispetto al 2003, mentre il Pil aumentava del 30%”. Parole che inducono qualche riflessione. L’attuale primo cittadino prende impegni per un futuro nel quale non si può sapere con certezza se sarà ancora alla guida della città (il suo primo mandato scade nel 2026). Ma si può con certezza affermare che il merito dei risultati finora raggiunti sono attribuibili a chi lo ha preceduto.
Stop alle emissioni a Roma? Calenda tranchant: “Vivremo nel Giardino dell’Eden…”
A testimonianza degli scetticismi che circonda l’annuncio di Gualtieri, valgono le parole di Carlo Calenda: “Da cittadino romano considero questa intervista una presa per i fondelli insultante. La città è a livelli di abbandono assoluto. Decoro, trasporti, regolamentazione del commercio e del turismo, verde etc. Ogni promessa fatta sino ad ora si è dimostrata una balla: la città dei 15 minuti, la pulizia entro Natale, poi Pasqua etc adesso spieghi che nel 2030 vivremo nel Giardino dell’Eden. Anche basta, prima di continuare con queste boutade, metti a posto un’aiuola”, ha scritto su Twitter.
La riduzione delle emissioni del 66%? Più che una stima, un auspicio
C’è poi un altro aspetto che si da forse un po’ troppo per scontato. Cosa vuole dire affermare di ridurre le emissioni del 66% in città? Come è possibile fissare una percentuale così precisa per una realtà che, rispetto ad esempio ad una azienda o a un condominio, è infinitamente più complessa e composta da una miriade di variabili interconnesse tra loro? Pare evidente che si tratta quantomeno di una stima, se non proprio di un auspicio.
I punti contenuti nel piano di azione del Comune di Roma
Questo non vuol dire che il Piano di azione non si basi sul lavoro e sull’impegno di esperti qualificati. Il documento è stato redatto dall’ufficio Clima del Comune con il supporto scientifico di Enea, Gse e Ispra. Diversi i punti qualificanti, come rilanciano oggi le agenzie: la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio (le 211 scuole finanziate con il CIS, le 17 del PNRR, gli interventi in corso sul patrimonio di edilizia sociale); il potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico (realizzazione di 4 nuove linee di tram, prolungamento della metro C, potenziamento delle linee ferroviarie regionali, creazione di nuove stazioni) e di realizzazione di nuove piste ciclabili, di rinnovo del parco autobus, di tram e metropolitane circolante; il completamento dell’impiantistica per la gestione circolare del ciclo dei rifiuti e delle materie prevista dal piano rifiuti: termovalorizzatore di trattamento della frazione indifferenziata con produzione di elettricità e calore, in cui è previsto un intervento pilota di cattura e stoccaggio delle emissioni di CO2, due impianti di biodigestione anaerobica, due impianti per la selezione di carta e cartone, plastica, 30 centri di raccolta distribuiti nei diversi Municipi e la forestazione, con la messa a dimora entro la stagione 2023/2024 porterà a piantare 136mila alberi, finanziati attraverso le risorse del Pnrr, e di 20 mila da risorse del Decreto Clima, dal bilancio del Comune, dalla collaborazione con imprese e associazioni. Ecco. Il problema forse è proprio questo. Si tratta di un programma. un lungo elenco di progetti che devono andare in porto senza intoppi da qui al 2030. Salta anche solo uno di questi ed anche l’obiettivo di ridurre le emissioni del 66% diventa una chimera.
L’ottimismo di Gualtieri: “Ma i Comuni non possono fare tutto da soli”
Ma Gualtieri ostenta ottimismo. E aggiunge obiettivi ad obiettivi. “Anche per i rifiuti le emissioni caleranno. Non ci saranno più camion per portarli in giro per l’Italia e l’Europa, elimineremo lo smaltimento in discarica. Accanto al termovalorizzatore ci sarà un impianto di cattura della CO2. Tutte le azioni del nostro piano clima hanno questo risvolto dal potenziamento del trasporto pubblico, agli interventi sulle scuole e le case popolari e alle comunità energetiche” che “sono pronte a partire. Il tema delle risorse per una transizione climatica ed energetica equa è centrale e i Comuni non possono certo fare tutto da soli. il Comune ha aumentato a 2 giorni la possibilità di smart working e siamo pronti a un confronto con il ministero dell’Ambiente e le imprese per migliorare l’organizzazione delle città”.