Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, venerdì 22 settembre, si è insediata ufficialmente la XI Consiliatura del CNEL, guidato da Renato Brunetta. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, espressione dei corpi intermedi, è chiamato all’arduo compito di presentare al Governo entro metà ottobre una proposta per migliorare i salari degli italiani. True-News.it ne ha parlato con il Consigliere Esperto del CNEL Francesco Rotondi, titolare dello studio legale LabLaw.
Professor Rotondi, da pochi giorni è avvenuto l’insediamento della XI Consiliatura del CNEL che la vede Consigliere Esperto. Quale sarà la cifra della sua attività nell’ente?
Dopo la nomina governativa del maggio scorso, effettivamente venerdì è avvenuta l’investitura ufficiale con l’insediamento solenne della nuova Consiliatura, in presenza del Presidente della Repubblica che costituisce, già in sé, un fortissimo simbolo istituzionale. Un atto che suggerisce anche nelle emozioni civili un segno di rilevante impegno e profonda responsabilizzazione professionale e umana. Devo ammettere di essere stato, nella mia investitura a Consigliere Esperto del CNEL, anche emozionato personalmente perché, quando lo Stato si muove così è incredibile. Esprime e suggerisce leadership.
Cosa significa per lei questo incarico?
Per la mia cultura giuslavorista avverto sensibilmente il valore e la cifra istituzionale, costituzionale, operativa e di coinvolgimento governativo. Una cifra istituzionale, appunto tale che giustamente non prevede né compensi né indennità di alcun genere per la carica. Io considero l’incarico al CNEL un dovere morale, con onore una cifra di civiltà del mio servizio di giurista e giuslavorista verso il Paese.
E siete subito chiamati come CNEL a un arduo compito.
È un’investitura che permette ora di scrivere le proposte, i numeri, i concetti del presente e del futuro per la XI Consiliatura, in risposta alla richiesta del Governo entro i sessanta giorni che scadono il 10 ottobre, di un disegno legislativo organico che contribuisca alla risoluzione della povertà del lavoro, dei salari, di parti delle comunità e di cittadini del Nostro Paese.
Un’alternativa alla proposta delle opposizioni sul salario minimo.
Ricordo che l’Aula della Camera aveva approvato la questione sospensiva della maggioranza sulla proposta di legge dell’A.C. 1275/2023 delle opposizioni, relativa al salario minimo e proposto un “confronto parlamentare più approfondito e scevro da strumentalizzazioni ideologiche”, di ogni ordine e tipo, proprio grazie al coinvolgimento istituzionale del CNEL considerando eventualmente possibile anche un intervento normativo per superare l’attuale situazione di difficoltà di alcuni settori del mercato del lavoro. Noi abbiamo già sviluppato una serie di analisi, osservazioni, studi che hanno ispirato idee, formule e metodi scientifico-civici, affinché vi sia immediatezza operativa e priorità di risultato pratico.
Lei proprio a True-News ha anticipato la sua idea di un nuovo modello econometrico-giuridico alternativo al salario minimo, il Reddito Civile. In cosa consiste?
Di fatto, io ho già da tempo, realizzato un dossier completo, riassunto analiticamente in una monografia tecnica e operativa, con valore empirico, quantitativo e regolatorio di una proposta che sia “ponte di risultato” tra l’Economia del Lavoro e il Diritto del Lavoro per considerare la misura e l’adozione del “Reddito Civile”. Sono espressioni di studio, elaborazioni economico-giuridiche e civili. Il CNEL ha funzioni consultive verso il Governo, il Parlamento, le Camere e le Regioni ed è organo ausiliario. Sono autentiche funzioni e prerogative costituzionali del CNEL di supporto dell’Esecutivo, oltre ad essere anche espresse nel nome: Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, come previsto dall’art. 99 della Costituzione.
Funzioni non semplici da portare avanti visti i tempi ristretti e l’attenzione mediatica a cui è sottoposto l’ente.
Il CNEL è oggi chiamato ai compiti costituzionali che gli sono propri e la “delicatezza del compito” deriva anche dalla “condizione mediatica” sollevata da più parti oltre che dal richiamo della Società, della Civiltà, del Diritto e dell’Economia Razionale di un grande Paese come il Nostro, tra l’altro anche con il sostegno di direttive e indicazioni dell’Unione Europea sul tema della disparità. Per condividere le concettualità logiche e pratiche del Reddito Civile è indispensabile la premessa che il successo del Paese nella nuova economia globale, dipenderà anche da una leadership di intelligenze, energie, risorse, coraggio e capacità di vedere e realizzare il futuro. Un futuro dove il successo sociale sia successo reddituale, successo sociale e successo competitivo forte di competenze straordinarie, inclusive anche delle disparità, tutte unite alla marcia che esprima il primato delle idee, dei valori, degli obiettivi, delle risorse e dei risultati.
Come si inserisce in questo quadro il Reddito Civile?
Il concetto di Reddito Civile è frutto di un articolato disegno normativo, di politica economica, finanziaria (con alcune riflessioni sulla NADEF) e industriale, in grado di superare le disuguaglianze anche sotto il profilo scientifico, economico e civico, oltre che necessariamente, ora riservato e prescritto unicamente per livelli istituzionali, indipendenti, giuridico-economici ed etico-sociali. Si tratta di una monografia normativa che propone l’emancipazione dell’attuale fabbisogno regolatorio richiesto dalla politica economica del Paese, il reddito di cittadinanza, il salario minimo, di inclusione, la formazione etc. Il Reddito Civile, nella mia visione, non è unicamente una misura, una tariffa, un prezzo di scambio. Il Reddito Civile si pone come emancipazione etico-giuridica, economico-scientifica di cittadinanza, salario minimo, formazione, dignità, civiltà, decontribuzione fiscale etc.
Ed è possibile anche calcolarlo, corretto?
La misura per l’espressione del minimo livello di reddito necessario alla vita civile per un cittadino, deve poter contenere tutto quanto sia elemento per la sostenibilità di una vita civile con il vincolo figurativo di escludere unicamente gli accantonamenti di risorse del risparmio e degli investimenti che nelle difficoltà sono compiti istituzionali e pubblici. In altre parole, il Reddito Civile per il calcolo è un algoritmo derivante dal PIL pro capite ed esprime la misura, la velocità di rotazione, riallocazione e amplificazione della circolazione della ricchezza, salute e benessere del Paese, di Reddito Economico e Reddito Sociale.
Quali sono i modelli a cui si ispira il Reddito Civile?
Nel mio paper esprimo un’equazione macroeconomica recuperando l’evoluzione del pensiero, aggiornato ad oggi, di John Maynard Keynes (“il Moltiplicatore”) e di Franco Modigliani (“la teoria del Ciclo di Vita del Reddito e dei Consumi”), grazie anche alle moderne tecnologie di elaborazione. Necessariamente ho calcolato le misure anche con dati comunali, per le 107 province italiane, per i capoluoghi regionali, per le venti regioni italiane. Nondimeno ho potuto considerare nel calcolo i distretti industriali, agricoli, turistici e dei servizi, le macroregioni, nazionali e comunitarie. Il Reddito Civile, infine, coglie il confronto comunitario, internazionale anche con gli USA, con focus oltre che sugli Stati singoli anche sulle 10 città americane più importanti; la Germania per la obiettiva tutela dell’economia reale del Paese e l’analisi del valore e della competitività.
Lei in più circostanze ha ribadito che la sua attività – di professore, giuslavorista, ora membro delle istituzioni – è orientata alla società del benessere, a un’etica che coniughi diritto ed economia. In che modo?
Si consideri che al posto di incontrollabile irrorazione a pioggia di risorse e attenzioni, il metodo del Reddito Civile opera affinché il dato risulti adeguato al costo della vita dei singoli territori (consumi, affitti, salari etc.) e sia oggetto di ponderazione certificata considerando anche la mitigazione delle sensibili differenze esistenti tra i vari cluster territoriali individuati. Nel mio pensiero la condizione indispensabile è essere una società dove Lavoro e Dignità recuperino il richiamo costituzionale alla Civiltà del Reddito. “Il Sociale” è generato e percepito anche nel rispetto della capacità contributiva dell’individuo (Art. 53 Costituzione Italiana) anche del ricevente proprio perché nel metodo, prima che nel valore, si realizzi un ponte di attraversamento “dall’essere umano economico-razionale verso l’essere umano socialmente adattabile”. Per reciprocità la fenomenologia del cittadino, soggetto di sé stesso, diviene compendio dignitoso di natura sociale, materiale e spirituale anche nell’economia sociale e comportamentale di etica del benessere nel puro rispetto della Costituzione e dell’Etica Sociale.
E proprio a proposito di etica, lealtà, rispetto delle regole anche nella sfida più aspra, lo sport è di sicuro un terreno fertile per esercitare, fin da piccoli, queste doti. Lei ne è fermamente convinto e ne parlerà anche nella conferenza stampa che si terrà il prossimo 28 settembre alla Fondazione Stelline dal titolo “LO SPORT CHE INSEGNA A CONVIVERE, CON SÉ STESSI E CON GLI ALTRI – La cultura della lealtà e delle regole contro bullismo, cyberbullismo e violenza di genere”. Perché lo sport è così importante per lei?
La ringrazio per questa domanda che pone al centro l’ideale dello Sport come modello sociale ed educativo. Nello sport esiste il concetto etico di modello tecnico e spirituale (il Kata), che si perfeziona continuamente con l’esercizio ripetuto, persino nella memoria spirituale del gesto atletico, con la pratica, l’attenzione con evidenze significative sia per gli sport individuali sia per i collettivi. È una condizione sociale, umana e civile che si pone ben oltre l’idea di un codice cavalleresco ed esclusivo. L’insegnamento della pratica sportiva crea legami di valore, suggerisce espressioni di civiltà positive, etiche relazioni olistiche per una Società che progredisce con mutua crescita. Tale pensiero posso confermarlo anche come sportivo, tutt’ora convinto e rigoroso praticante.
L’’iniziativa, che vede True-News.it come Media Partner, gode della presenza di istituzioni, proprio lei come CNEL, membri della società civile, del mondo dello spettacolo e dello sport. Ci può dare qualche anticipazione?
Sono stato invitato nel mio livello istituzionale CNEL insieme a rappresentanti del Governo, della Regione Lombardia in questa fondamentale presentazione del 28 settembre 2023, di eventi sociali, culturali e sportivi che si sono posti l’obiettivo etico di contrastare il bullismo, il cyberbullismo e la violenza di genere. Tra gli ospiti, oltre noi, vi saranno sincere testimonianze di autentici atleti, fondazioni etico-sociali, religiose, artisti, Terzo Settore. Vi sarà anche la presentazione del Progetto di Legge della Regione Lombardia sulla Promozione dell’ideale sportivo e del volontariato nel mondo dello sport, che conosco. È un evento cui parteciperò con energia e forte spirito etico, umano e professionale.