Come sta la sinistra anticapitalista in vista delle elezioni comunali? Frammentata, come da tradizione.
La frammentazione della sinistra a Milano
A Milano? Nella sinistra radicale e ambientalista sarà sfida al femminile. La Civica AmbientaLista che appoggia assieme a Milano in Comune il candidato sindaco Gabriele Mariani, avrà come ariete Gabriella Bruschi, una delle promotrici del Comitato che a San Siro si oppone alla realizzazione del nuovo stadio per ristrutturare invece il Meazza. Hanno portato la loro petizione per salvare la Scala del Calcio fino al Parlamento europeo.
I loro arcinemici? La lista di “Milano Unita” che raggruppa le etichette della sinistra arancione organizzate intorno a Paolo Limonta e ha deciso di appoggiare il sindaco Beppe Sala sin dal primo turno. Anche loro civici, ambientalisti e di sinistra, hanno deciso di schierare in prima linea Elena Lattuada, sindacalista scuola Cgil. Comitati cittadini contro tradizione sindacale? Non solo. Perché di “ambientalisti” ci sono anche i Verdi a cui Sala si è scritto nel 2021.
Potere al Popolo non si è affrancato con nessuno ed ecco arrivare la candidatura per Palazzo Marino di Bianca Tedone, ufficializzata proprio di fronte al Comune in piazza della Scala. Radicali sì, divisi sempre. Così il Partito comunista di Marco Rizzo ha invece optato per il professor Alessandro Pascale docente di Storia e Filosofia al Liceo Parini di Milano.
La sinistra italiana frammentata anche a Roma
Se l’elettore di sinistra a Milano piange, quello di Roma non ride. nella Capitale la situazione assomiglia sempre più alla profezia di Corrado Guzzanti-Fausto Bertinotti: “Scindersi fino a diventare virus, gli essere più letali che attaccano senza essere visti”. Che il 2020 pandemico abbia ispirato una strategia di azione politica? Parrebbe di sì. Perché se l’ex leader di Rifondazione comunista almeno l’8 per cento lo prendeva, resta da capire quanti voti avranno singolarmente le liste più o meno radicali che stanno prendendo forma verso la corsa al Campidoglio. Solo nel campo del centrosinistra, escludendo il Partito democratico che ha scelto Roberto Gualtieri con le primarie, di dovrebbero essere: una lista “unitaria” -si fa per dire – tra Articolo1, Sinistra Italiana, Stefano Fassina e Liberare Roma. Quest’ultima potrebbe in realtà decidere di convergere verso la lista civica “Roma Futura” di Giovanni Caudo – sconfitto alle primarie del centrosinistra e che ora va da solo per “l’unità della sinistra”.
Non finisce qui. Di certo una lista dei Verdi. Una lista di Demos-Democrazia Solidale, animata dal consigliere regionale Paolo Ciani vicino al governatore Nicola Zingaretti. Rifondazione comunista e Pci vanno con un loro candidato per prendersi i sette colli. Idem anche a Roma per Marco Rizzo e Potere al Popolo.