Home Flash News Prof colpito da pistola a pallini: "Non denuncio, ma sì a espulsione"

Prof colpito da pistola a pallini: "Non denuncio, ma sì a espulsione"

Prof colpito da pistola a pallini: "Non denuncio, ma sì a espulsione"

(Adnkronos) – “Un episodio sconcertante, sono rimasto male”. Così il prof dell’Istituto di istruzione superiore ‘Romanazzi’ di Bari, ferito in classe da un colpo di pistola ad aria compressa che spara pallini di plastica. Pasquale Pellicani, intervistato da Trm h24, spiega di essersi “innanzitutto spaventato perché ho visto una pistola a una distanza molto ravvicinata: un ragazzo ha preso la rincorsa ed è avanzato verso di me sparandomi un pallino che mi ha ferito al petto provocandomi una bruciatura. Dopodiché ho cercato di indagare cosa fosse accaduto”. 

Per i compagni di classe del 17enne “si è trattato semplicemente di una bravata o di un gesto di un bullismo per avere il consenso della classe. I ragazzi comunque erano molto spaventati. Visto che non c’era l’intenzionalità – prosegue il professore – ho deciso di non denunciarli penalmente per non rovinare il loro futuro”. Il prof. Pellicani è con i ragazzi della classe “da circa una settimana”, chi ha sparato gli è sembrato “tranquillo, molto vivace sì, ma non ha mai avuto con lui contrasti a livello personale”, a maggior ragione “sono rimasto davvero male”.  

Pellicani chiede che vi sia nei confronti del giovane una punizione esemplare: “La preside ha deciso giustamente di adottare dei provvedimenti: o la punizione o l’espulsione. Sono favorevole per quest’ultima, altrimenti non si dà un segnale. Non si può soprassedere rispetto a un episodio così grave”.  

 

”Sono azioni che deteriorano il clima di serenità e provocano un danno alla scuola. Ho sentito la dirigente sull’accaduto, da condannare in modo fermo e da reprimere”, afferma all’Adnkronos Roberto Romito, presidente regionale di Anp, associazione nazionale dei dirigenti scolastici. ”Saranno gli organi collegiali ad adottare i provvedimenti – ha aggiunto – è un procedimento che può richiedere diversi giorni. Ritengo che le sanzioni vadano applicate con fermezza ed in modo esemplare ma devono avere anche una funzione di recupero. I due studenti, chi ha portato e chi ha usato la pistola, devono comprendere la gravità del comportamento, sono azioni che assolutamente non si fanno. L’espulsione è una sanzione di massima esclusione, allontana dal perimetro della scuola, è come una bocciatura anticipata con disonore. Si tratta di una sanzione che ho visto applicare solo per vicende molto più gravi di questo del ‘Romanazzi’ come il caso di un accoltellamento”. 

“Al docente dell’istituto Romanazzi rivolgo tutta la nostra solidarietà come Anp Puglia – ha aggiunto Romito – è comprensibile il suo stato di shock. Ci auguriamo che non adisca la via penale come, del resto, ha dichiarato. I ragazzi, invece, devono stare attenti perché c’è anche la responsabilità civile. Quello che è successo è un danno reale per la scuola perché ne è stata colpita e deteriorata l’immagine. Dal danno d’immagine possono scaturire anche risarcimenti che poi sono a carico delle famiglie. Anche questo mi sembra uno spunto educativo valido per far capire ai ragazzi che determinati atti possono avere gravi conseguenze”. 

Lo scorso luglio un episodio simile aveva coinvolto una professoressa di Rovigo, Maria Cristina Finatti. Anche lei, come il collega di Bari, è stata colpita con dei pallini sparati da una pistola ad aria compressa da uno studente mentre un compagno filmava la scena nella classe dell’Istituto Superiore Viola Marchesini.  

Un caso che ha sollevato un vespaio di polemiche per sia per l’annuncio di una possibile querela da parte del legale della famiglia del giovane, sia perché gli studente ritenuti responsabili dell’aggressione, dopo essere stati precedentemente sospesi, sono stati promossi con la valutazione di 9 in condotta. Un voto sul quale è arrivato anche l’intervento del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.