Le autorità sanitarie finlandesi hanno riferito di numerosi casi di Covid-19 tra i circa 4500 tifosi di Euro 2020 di ritorno dalle partite in Russia. Il traffico di ritorno in Finlandia ha avuto luogo tra il 21 e il 25 giugno 2021 e a partire dal 1° luglio 2021, sono stati notificati 481 casi confermati tra i passeggeri di ritorno dalle partite a San Pietroburgo, oltre a 165 casi secondari. L’analisi di un sottoinsieme di campioni prelevati dai casi di tifosi positivi, ha confermato la presenza di variante Delta in tutti i casi sequenziati.
Ci sono i movimenti post europei di calcio ora nel mirino delle autorità sanitarie europee. Che si mischiano con i normali spostamenti nei confini dell’Unione e del continente e a quelli dei flussi turistici. È quanto emerge dalla circolare della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero delle Salute che ha diffuso un documento di sei pagine ad oggetto “Allerta internazionale variante Delta: incremento dei casi COVID-19 in diversi Paesi Europei”. (Scarica il documento)
Variante Delta, dove è alta la sua presenza?
Tra le località turistiche da tenere maggiormente sotto controllo, i Paesi Bassi riportano un notevole aumento di infezioni tra gli studenti di ritorno da Palma di Maiorca in Spagna) e dall’Algarve in Portogallo dopo le vacanze. Secondo i dati condivisi tra l’8 e il 13 giugno 2021, sono stati registrati 81 casi su 16 voli di ritorno da Palma di Maiorca, e 60 casi su 14 voli provenienti da Faro, in Portogallo. Nello stesso periodo il sistema di sorveglianza generale dei Paesi Bassi, ha rilevato 205 casi in persone di età tra i 15 e i 19 anni con una storia di viaggio recente in Spagna o Portogallo.
Anche le autorità sanitarie spagnole hanno notificato un ampio focolaio tra gli studenti spagnoli di ritorno dalle Isole Baleari. All’8 luglio sono stati registrati 3.073 casi positivi e 8.656 contatti con un collegamento a Maiorca. E 1.965 casi con 5.824 contatti con collegamento ad altre destinazioni (tra cui principalmente Minorca, Tenerife, Salou, Lloret de mar e Malaga). Il sequenziamento è ancora in corso e quindi per ora nulla di più si può dire sulla varianti ma l’analisi preliminare ha mostrato, per la maggior parte dei campioni, la presenza di variante Alfa e, in numero inferiore, di variante Delta.
La Spagna ha segnalato, inoltre, un notevole aumento dei casi con un’incidenza cumulativa negli scorsi 14 giorni di 252/100.000 casi confermati, con valori di incidenza cumulativa in 14 giorni che raggiungo 800/100.000 nella fascia d’età tra i 12 e i 29 anni. La maggior parte dei nuovi casi identificati si stanno verificando nella popolazione giovane non vaccinata, in molti casi legati ad eventi di svago super diffusivi in ambienti chiusi, dove grandi gruppi di persone provenienti da luoghi diversi (sia spagnoli che stranieri) trascorrono insieme molto tempo senza seguire le previste misure di prevenzione. Altre fasce d’età iniziano ad essere interessate da questo aumento, soprattutto quelle in cui la vaccinazione non è ancora completa.
La diffusione della variante Delta preoccupa l’Europa
Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che pubblica sulla piattaforma web “Re-open EU” una mappa degli stati suddivisa per livelli di allerta nelle diverse aree per fornire ai viaggiatori informazioni generali sul livello di rischio della destinazione, si prevede che in Europa il 70% delle nuove infezioni da SARS-CoV-2 sarà dovuto alla variante Delta entro l’inizio di agosto ed il 90% entro la fine di agosto. In Italia al 22 giugno scorso, in base alle segnalazioni pervenute al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19, la prevalenza della cosiddetta ‘variante Delta’ aveva un’incidenza pari al 22,7% ed è stata identificata in 16 Regioni con un range tra lo 0 e il 70,6%.
Variante Delta, i suggerimenti del ministero della Salute
Tra i suggerimenti del Ministero della Salute per il tracciamento e il sequenziamento massivo delle varianti, la circolare invita gli attori del sistema salute italiano a sequenziare prioritariamente i campioni provenienti da: soggetti vaccinati che successivamente si infettano nonostante lo sviluppo di una risposta immunitaria al vaccino; soggetti in contesti ad alto rischio, come ospedali nei quali vengono ricoverati pazienti immunocompromessi positivi per lunghi periodi; casi di reinfezione; soggetti in arrivo da Paesi con alta incidenza di varianti. Più in generale si consiglia che le strategie vaccinali tengano conto della possibile minore protezione contro le infezioni da variante Delta dopo una sola dose di vaccino, dell’efficacia sostenuta della vaccinazione completa e della necessità di effettuare una vaccinazione completa contro Covid il prima possibile, se è disponibile, negli individui a rischio di grave infezione.