(Adnkronos) – Roma, 9 ottobre 2023. «E’ vergognoso che Roma Capitale, sulla spinta del sindaco Gualtieri, porti le lobby e le istanze gender e Lgbt nelle scuole medie e nei licei di Roma, con attività di indottrinamento ideologico, fino addirittura a promuovere per gli studenti “visite” alle associazioni arcobaleno. E’ quello che si legge nel progetto “Roma Scuola Aperta. Mappa della città educante” e in particolare nell’iniziativa “Ti presento Andrea. Viaggio nella comunità LGBTQIA+” rivolto a scuole medie, licei e istituti professionali, previsto da novembre 2023 a maggio 2024. Perché trasformare ancora una volta la scuola in territorio di scontro politico? Cosa si intende per “favorire la conoscenza di specifiche tematiche afferenti alla comunità Lgbtqia+”? Forse ancora indottrinamento alla fluidità sessuale fino a sponsorizzare il cambio di sesso per i minori, nonostante i Paesi pionieri stiano tornando in dietro a causa delle sofferenze causate ai ragazzi più fragili confusi da queste teorie? Forse sponsorizzazione del cosiddetto matrimonio egualitario, della pretesa dei figli a tutti i costi, fino ad arrivare al barbaro mercato dell’utero in affitto, cioè tutte istanze politiche in palese contrasto con la nostra Costituzione e ordinamento? Non ci sono infatti dubbi sulla caratura ideologica del progetto promosso da Famiglia Arcobaleno, Genderlens, Rete Genitori Rainbow, Gaynet Roma, Circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli”, Gay Center, nonostante la presentazione sia fumosa. Per questo e per tutti gli altri progetti pretendiamo che sia opportunamente richiesto il consenso a ciascun genitore dopo opportuna e dettagliata informativa. E’ infatti ridicolo che su 190 iniziative e 240 pagine di documento esplicativo, solo per una di loro – che riguarda la cura delle carie dentali e l’igiene orale – si parla del necessario consenso informato preventivo da sottoporre ai genitori. E per tutti gli altri progetti? Chiediamo al sindaco Gualtieri e a Marilena Grassedonia, ex presidente di famiglie arcobaleno, ora a capo dell’ufficio diritti LGBT e a tutta l’amministrazione di lasciare fuori dalla scuola le loro rivendicazioni politiche ideologiche, di lasciare in pace i nostri figli, che hanno semmai bisogno di una città più vivibile, pulita, sicura ed efficiente, non di certo del gender a scuola come dimostrano i dati del sondaggio commissionato a Noto Sondaggi: ben l’81% degli italiani ritiene che le scuole debbano preventivamente informare e coinvolgere le famiglie in caso di corsi o progetti su questi temi”. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
-Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus
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