Perché leggere questo articolo? Daniele Martinelli, giornalista e blogger, rappresenta una voce fuori dal coro rispetto alla narrazione della guerra. A tratti anche decisamente fuori dalle righe. Pure troppo, e oltre il consentito. Ma si sa, le opinioni sono personali, questo giornale le ospita tutte, ma di certo non se le intesta. Ecco il suo commento al ritorno del conflitto israelo-palestinese.
Il ritorno della guerra in Terrasanta ha fatto riesplodere nervi scoperti. Si continuano a cercare ragioni e si indagano possibili scenari futuri del conflitto in Medio oriente. Una guerra che a tratti non sembra più essere in cima agli interessi della nostra opinione pubblica. Eppure, qualcuno rintraccia delle storture nel modo in cui i italiani raccontano la guerra israelo-palestinese. Per Daniele Martinelli, giornalista e blogger, c’è una narrazione schierata a favore di una parte in causa. Disclaimer: le opinione sono ascrivibili al pensiero di Martinelli e non sono condivise da True-news.it, che tuttavia crede nella pluralità delle posizioni e dunque le riporta nell’intervista che segue.
Martinelli, cosa pensa del ritorno della guerra tra israeliani e palestinesi?
Il mio commento è semplice: non c’è un colpevole principale. Attenzione, non voglio fare pari e patta. Ma penso che è una situazione di conflitto ciclico, in una zona dove palestinesi e israeliani convivono a tratti per poi riprendere ad ammazzarsi tra loro. Ora gli israeliani hanno stretto in un assedio Gaza e avranno il sopravvento. Penso che sarà una guerra devastante.
Quali sono le ragioni di questo conflitto?
Non penso che ci siano motivi religiosi. La causa principale, come quasi sempre accade nelle guerre, è economica. Il fatto che l’Iran e altre potenze del Medio oriente abbiano delle responsabilità in questo conflitto la dice lunga. Ci sono altre ragioni che fatico a capire, anche perchè non sono un esperto dell’area.
Veniamo al suo campo, come giudica la narrazione che i media stanno facendo della guerra?
La narrazione è troppo schierata, completamente spostata sugli ebrei. La stampa italiana non è mai capace di dare il giusto peso ai fatti, evidenziando le giuste responsabilità. Giornali come Repubblica stanno santificando gli ebrei. Il che non mi sorprende, visto che l’editore De Benedetti è un ebreo.
Martinelli, parole pesanti di cui si assume le responsabilità. Ma non pensa che sia normale, dopo i fatti di sangue di sabato, la concentrazione sulle ragioni degli israeliani?
Mi infastidisce questa eccessiva attenzione nei confronti delle ragioni degli ebrei. E’ lo stesso con la Shoah. Una tragedia, ovviamente, ma per la quale trovo che sia ingiustificato che la scuola italiana dedichi un’intera settimana.
A cosa si dovrebbe questa sovraesposizione?
Questa eccessiva attenzione sugli ebrei è inevitabile. Hanno potere nelle banche: se non sono direttamente loro, quanto meno c’è un ebreo di mezzo. Orientano completamente il dibattito pubblico. Sappiamo di conduttori che stavano in tv, in quanto ebrei.
Altri affondi pesanti… cosa deve fare l’Italia rispetto al conflitto in Medio oriente?
Deve stare fuori da tutto. L’Italia deve risollevare la sua economia interna, tornando a essere un paese sovrano, incisivo in Europa. Cosa che questo governo imbelle non è in grado di fare. Basta vedere come Meloni sta affrontando l’immigrazione, un tema di bandiera. Vedo un governo del tutto inerme, che cerca motivi di distrazione come prendersela con una giudice che ha bloccato dei provvedimenti del tutto incostituzionali. Lasciamo stare la guerra, abbiamo già le nostre armi di distrazione di massa.
Pensa che il conflitto in Terrasanta possa incidere in qualche modo sulla guerra in Ucraina e sulla politica mondiale?
Sono due guerre sonno completamente distinte. Certo alcuni finanziatori sono gli stessi, come l’Iran. Ma la Russia è una realtà totalmente distaccata dal mondo ebreo. Ha una tradizione autonoma, rapporti e dialogo con morte parti in causa. Ma sul Medio oriente non ci saranno molte influenze. Gli americani invece sono un popolo senza storia, dove i guerrafondai hanno sempre vinto le elezioni. Gli esempi massimi sono Clinton e Bush, che vinsero le elezioni con le loro “guerre democratiche e intelligenti” a grandi nemici da sconfiggere. Spero che ora il popolo americano abbia gli anticorpi, penso che Trump rimanga favorito.