(Adnkronos) – “L’emigrazione da parte delle donne è cambiata nel tempo. Nel secolo scorso le donne seguivano il coniuge senza però una copertura assicurativa. Nel tempo il fenomeno è cambiato totalmente che vede una propensione delle donne che in Italia hanno difficoltà ad accedere a carriere lavorative soddisfacenti cercano di trovare uno sbocco professionale più soddisfacente sia dal punto di vista sociale che remunerativo vanno all’estero”. A dirlo Micaela Gelera, commissario straordinario dell’Inps, intervenendo al convegno ‘L’Italia delle partenze e dei ritorni. Pensionati migranti di ieri e oggi’, organizzato da Inps e Fondazione Migrantes.
“Le donne – ricorda – rappresentano il 43% degli impiegati nel settore privato, ma hanno una retribuzione che per effetto dell’intensità del lavoro e dell’importo medio retributivo è mediamente di 8000 euro inferiore rispetto a quello degli uomini. Mentre nel settore pubblico le donne rappresentano il 61% della forza lavoro e sempre in tema di intensità di lavoro e di retribuzione media arrivano a una retribuzione annua inferiore a quella degli uomini di circa 10mila euro”.
“Ragionando come previdenziali – spiega – abbiamo il problema dell’invecchiamento della popolazione, però nella sostenibilità del sistema pensionistico sono state già introdotti quelli elementi importanti. Quello che va messo in sicurezza ora è la parte del finanziamento delle prestazioni di un sistema a ripartizioni anche a beneficio delle donne”.