Si è conclusa con una cerimonia presso la sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, la undicesima edizione del Premio Letterario Angelo Zanibelli “La Parola che cura”. Il concorso, ideato e promosso da Sanofi in memoria di Angelo Zanibelli, premia storie di cura e di salute, esperienze dirette di persone con una malattia o di chi se ne prende cura, con l’obiettivo di sostenere il valore della narrazione come strumento terapeutico e di sensibilizzazione sociale.
Gianni Letta premiato come “Personaggio dell’anno”
La prestigiosa giuria composta da personalità di spicco del mondo della politica, della cultura, della sanità e del giornalismo, ha assegnato i premi alle opere edite presentate e i premi speciali che connotano il concorso. Presieduta come per ogni edizione da Gianni Letta che quest’anno è stato anche premiato come “Personaggio dell’anno”. Riconoscimento dovuto per il suo impegno costante e fattivo, a favore di pazienti, cittadini e mondo della salute. Attuali e potenti i temi affrontati in questa edizione: l’adolescenza sofferente e difficile in quest’epoca post pandemia e il suo esatto opposto, la terza età, spettro della società moderna ma anche occasione per riscoprire nuove forme di amore, attraverso la “cura”. Unione e senso comune, per vincere le sfide del presente, anche quelle legate alla salute collettiva, e infine, riscatto sociale e dedizione, dalla narrazione di chi affronta la malattia e la vive con coraggio e rispetto.
Cattani (Sanofi Italia): “Il Premio Zanibelli sostiene la narrazione come strumento terapeutico”
Marcello Cattani, Presidente e AD di Sanofi Italia, ha voluto così ribadire il valore del concorso: “Il nostro impegno per la salute e la qualità di vita dei cittadini è un valore fondamentale, che guida ogni giorno le nostre azioni. Abbracciamo il concetto di salute come chiave per lo sviluppo umano, sociale ed economico del paese. Il Premio Zanibelli, con il suo sostegno alla narrazione come strumento terapeutico e veicolo di sensibilizzazione culturale, rappresenta un’iniziativa unica in questa direzione di cui vogliamo continuare ad essere protagonisti orgogliosi”.
Narrativa, vincono “I cura cari” e “Io e Spider-Man”
Per la categoria narrativa, hanno vinto ex aequo, “I cura cari” (Einaudi, 2022) di Marco Annichiarico, un libro che racconta della malattia di Alzheimer e di come questa viene vissuta nel tenero rapporto tra madre e figlio. Marco, figlio di Lucia, è costretto a escogitare strategie così da poter comunicare con una nuova madre e imparare a ritrovarla. Marco dovrà misurarsi con i deliri di Lucia e questo significherà inventarsi da zero un linguaggio nuovo, a tratti complesso e non esclusivamente verbale. “Io e Spider-Man” (Salani editore, 2022) di Mattia Villardita, ci racconta non solo come si può cambiare pelle per aiutare gli altri, ma indaga la responsabilità e la sofferenza che indossare una maschera comporta. Mattia, dopo un’infanzia passata dentro e fuori gli ospedali, una volta diventato adulto indossa un costume da Spider-Man e torna nelle cliniche, stavolta per regalare ai bambini ricoverati il sogno che non ha potuto vivere quando era al posto loro.
Saggistica, premiato David Bueno con “Il cervello degli adolescenti”
Tra le proposte di saggistica premiato, “Il cervello degli adolescenti” (Giunti editore, 2022) di David Bueno, un libro con l’obiettivo di illustrare come funziona la mente di un adolescente durante i grandi cambiamenti che questa fase di vita porta con sé. Il passaggio dai comportamenti tipici dell’infanzia, all’acquisizione di quelli da adulto rivela la sua estrema vulnerabilità.
Premio illustrati a “Lucille degli acholi” e miglior inedito ad Arianna Giutti
Per la categoria illustrati il premio è andato a “Lucille degli acholi” (Il Castoro, 2022) di Ilaria Ferramosca, Chiara Abastanotti. Il racconto è quello del grande sogno di una donna di diventare chirurgo, sfidando i pregiudizi della sua epoca. Nata negli anni ’30 Lucille Teasdale, canadese, è tra le prime donne medico e dedica la sua intera vita ad occuparsi dei suoi pazienti con dedizione, tra Canada, Francia e Uganda. “Se bastasse l’amore” di Arianna Giutti è il libro inedito vincitore di questa edizione. Verrà pubblicato da Piemme. Scelto dalla giuria tra le candidature racconta di come una madre vive la malattia dell’anoressia di cui la figlia è affetta, toccando anche i temi di suicidio e difficoltà di accesso alle cure. La menzione speciale della giuria è andata a “Alzheimer. Non spiegare, non discutere, non contraddire” (Goware, 2022) di Antonella Notarelli: racconta della forza, volontà e competenza che occorrono per affrontare la malattia di Alzheimer sia in veste di paziente che di caregiver. Un insieme di comportamenti concreti su come affrontare e gestire i molti aspetti di questa malattia.
Il premio “La Parola che Cura” ad ADMO per la campagna “Il tipo giusto”
Il premio “La Parola che Cura” viene attribuito ogni anno ad un’associazione di pazienti per l’attività di comunicazione e divulgazione sulla sua patologia di riferimento e le problematiche ad essa connessa. Quest’anno la giuria ha premiato l’associazione ADMO – Associazione donazione midollo osseo. Con la campagna “Il tipo giusto”, si vuole sensibilizzare il pubblico sulla donazione di midollo osseo e lo si vuole informare sulla estrema importanza di questa pratica. Attribuito dalla giuria a una personalità che si è particolarmente distinta per l’impegno e la responsabilità in ambito sanitario, il premio è stato conferito all’ex Segretario del Consiglio dei ministri della repubblica italiana Gianni Letta. Un riconoscimento, rivolto espressamente ai giovani neolaureati, che punta a valutare il pensiero analitico, la capacità di indagine e di approfondimento degli studenti, chiamando a produrre un elaborato sul tema “Il valore del Partenariato pubblico-privato: Noemi D’Altri sarà inserita come tirocinante presso il Dipartimento di Public Affairs di Sanofi Italia e collaborerà con un Tutor aziendale, in supporto ai progetti con le Istituzioni nazionali e regionali.